Ddl prestazioni sanitarie, una confusione di ruoli che non porta alcun beneficio reale

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Quotidiano Sanità INTERNO

Ddl prestazioni sanitarie, una confusione di ruoli che non porta alcun beneficio reale 14 APR di Giovani Medici per l’Italia Gentile Direttore, la nostra Associazione ha seguito con attenzione le recenti dichiarazioni della senatrice Murelli relative agli emendamenti che la Lega avrebbe proposto al DDL Prestazioni Sanitarie. Nello specifico, la Senatrice avrebbe riscontrato una presunta necessità di ridefinire l’atto medico così da includervi, in qualche modo, anche le prestazioni fornite da altri professionisti sanitari. (Quotidiano Sanità)

Su altri giornali

16 APR Riproduzione riservata (Quotidiano Sanità)

Premi ai manager degli ospedali che accorceranno le attese dei pazienti per fare visite ed esami, misure per rendere più appropriate le ricette dei medici e cioè evitare che si prescrivano prestazioni inutili, ma anche un maggiore coinvolgimento in corsia dei giovani medici che si stanno ancora specializzando e sì a un ulteriore rialzo dopo quelli decisi in passato degli spazi per acquistare prestazioni dal privato. (Il Sole 24 ORE)

Aveva scatenato un putiferio l’articolo 1 del Ddl prestazioni sanitarie (vedi il testo allegato), approdato finalmente all’esame Senato. A lasciare perplessi, in particolare, era la parte che prevedeva la competenza “in maniera esclusiva” dei medici su diagnosi, prognosi e terapia. (Nurse Times)

Sanità, premi alle regioni che rispettano i tempi delle liste d’attesa e un registro per le lamentele

Un passo avanti in extremis, che certamente non basta. Non possiamo correre al capezzale del paziente solo quando è in arresto cardiaco: occorre una riforma strutturale delle professioni sanitarie. Per gli infermieri, ci aspettiamo dalla FNOPI una posizione chiara e netta. (AssoCareNews.it)

Il Senato ha approvato in prima lettura il disegno di legge sulle prestazioni sanitarie, collegato al decreto liste d’attesa, con un pacchetto di misure che ambisce a razionalizzare e migliorare l’accesso alle cure, la qualità dell’assistenza e la governance del Servizio sanitario nazionale (SSN). (Doctor33)

di reclutare il personale del comparto e della dirigenza medica e delle professioni sanitarie attraverso contratti di collaborazione coordinata e continuativa. (ItaliaOggi)