Giudice-Trocchia, è finito il MeToo: dal “no è no” alla “crisi di conformismo”
Articolo Precedente
Articolo Successivo
Può ben darsi – e noi ce lo auguriamo – che il gip di Roma archivi le accuse di violenza sessuale nei confronti dei giornalisti Sara Giudice e Nello Trocchia. Comunque vada a finire, però, la loro disavventura ha prodotto un miracolo: forse per la prima volta – se non è la prima, comunque non capita spesso – il giornale meno garantista d’Italia, Il Fatto Quotidiano, ha dedicato due pagine ad ascoltare la versione di una persona indagata. (Nicola Porro)
Ne parlano anche altri giornali
L’autodifesa di Maurizio Belpietro sullo “scoop” dell’accusa di violenza di gruppo - la notizia era in realtà la richiesta di archiviazione - ad opera dei colleghi Sara Giudice e Nello Trocchia è un caso esemplare di contorsionismo e processo mediatico. (Il Dubbio)
Ci voleva l’accusa a due cronisti progressisti per arrivare a questa banalità giuridica: ovvero che solo un processo stabilisce le responsabilità, non il tribunale dei media. (il Giornale)
La vicenda di Sara Giudice e del consorte Nello Trocchia, che fanno parte di quella folta schiera di moralisti dell’informazione a corrente alternata, a mio avviso c’entra poco con il garantismo. (Nicola Porro)
A seguito della richiesta di archiviazione dell’indagine che la vede accusata di violenza sessuale, la giornalista Sara Giudice – inviata di PiazzaPulita – racconta la sua versione dei fatti in una lunga intervista al Fatto Quotidiano. (Virgilio Notizie)
Francesco Specchia 31 agosto 2024 (Liberoquotidiano.it)
La Procura di Roma ha chiesto l'archiviazione ma la denunciante tramite il suo avvocato - il penalista Alessandro Gentiloni Silveri ha reso noto che si opporrà. Questa l'accusa nei confronti dei giornalisti Nello Trocchia e Sara Giudice, rispettivamente del Domani ed ex Piazzapulita, con un futuro in Rai al fianco di Antonino Monteleone. (il Giornale)