Durante il lockdown l'evasione fiscale potrebbe essere calata del 25%?

AGI - Agenzia Italia ECONOMIA

L'incidenza del totale delle imposte sui profitti commerciali registrata dall'Italia nel 2018 (59,1%) e' abbastanza in linea con il dato del 2015 (62%).

Secondo il segretario della Cgia, Renato Mason , "grandi o piccoli che siano, gli evasori vanno perseguiti ovunque si nascondano.

re mesi di lockdown potrebbero aver ridotto l'evasione del 25%, pari a 25,7 miliardi di euro.

Secondo le stime del ministero dell'Economia e delle Finanze, ricorda la confederazione, in Italia ci sarebbero circa 110 miliardi di 'nero' all'anno. (AGI - Agenzia Italia)

La notizia riportata su altri giornali

a provocazione è sollevata dalla CGIA: «Dopo 3 mesi di lockdown che ha interessato la gran parte delle piccole e piccolissime attività economiche presenti nel Paese, a esultare sarebbe il fisco che avrebbe visto “diminuire” di 27,5 miliardi di euro l’evasione fiscale a livello nazionale. (Il Gazzettino)

Con una pressione fiscale più contenuta, molti di quelli che oggi sono evasori marginali diventerebbero dei contribuenti onesti. “Se il nostro fisco fosse meno esigente, lo sforzo richiesto sarebbe più contenuto e probabilmente ne trarrebbe beneficio anche l’Erario. (Adnkronos)

Secondo le stime del Ministero dell’Economia e delle Finanze, in Italia ci sarebbero circa 110 miliardi di evasione fiscale all’anno. Con una pressione fiscale più contenuta, molti di quelli che oggi sono evasori marginali diventerebbero dei contribuenti onesti. (Finanzaonline.com)

Un risultato però che non arriva grazie al controllo dello Stato ma per effetto della chiusura delle attività economiche: è questa la stima elaborata dall'Ufficio studio della Cgia di Mestre per rispondere provocatoriamente all'accusa «ingiusta» secondo cui il popolo degli evasori sia costituito quasi esclusivamente da lavoratori autonomi, edili, dipintori, idraulici, elettricisti, orafi, parrucchieri, estetisti, baristi, ristoratori, piccoli commercianti. (Il Gazzettino)