Via libera del Governo alla presenza del pubblico per Euro 2020 allo Stadio Olimpico

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Giornata importante per il ritorno del pubblico dal vivo agli eventi sportivi: il Governo ha dato il via libera a UEFA e FIGC per la presenza del pubblico nelle quattro partite di Euro 2020 che si disputeranno allo Stadio Olimpico di Roma, tra cui le tre sfide del girone della Nazionale di Roberto Mancini.

Il Governo, per mezzo del Ministro Speranza, ha demandato al Comitato Tecnico Scientifico la redazione di un protocollo che regolamenti l’accesso al pubblico alle sfide dell’Europeo al via l’11 giugno

(Sportando)

La notizia riportata su altre testate

Domani la Uefa riceverà dalle federazioni nazionali i cui Paesi dovranno ospitare gli Europei di calcio la comunicazione ufficiale dell'impegno a far andare il pubblico allo stadio. Sicure di giocare tutte e tre le partite della fase a gironi in casa, essendosi qualificate tramite le qualificazioni europee sono Italia, Olanda, Inghilterra, Spagna e Germania. (AGI - Agenzia Italia)

Fattore che va contro le indicazioni della UEFA. Bilbao dovrebbe ospitare i match della Spagna contro Svezia (14 giugno), Polonia (19 giugno) e Slovacchia (23 giugno), oltre a un ottavo di finale (27 giugno). (CIP)

Ci è stato inviato un segnale in forte prospettiva sulla ripresa che noi trasferiremo prontamente alla UEFA” Il ministro della salute Roberto Speranza ha dato il via libera al ritorno dei supporter negli impianti sportivi: il primo appuntamento l'11 giugno all'Olimpico di Roma, quando l'Italia affronterà la Turchia nella partita d'inaugurazione degli Europei. (TuttoCalcioPuglia.com)

Le gare sul nostro territorio si svolgeranno allo Stadio Olimpico di Roma: sono previste tre partite della fase a gironi e un quarto di finale Partite su tutto il continente: come è organizzato Euro 2020. (Open)

In una nota sul proprio sito internet, la Federazione iberica sostiene che “è falso che la RFEF abbia partecipato o concordato con il governo basco queste condizioni sanitarie, che sono impossibili da rispettare”. (LaPresse)

Un anno fa, di questi tempi, Gabriele Gravina cominciava la battaglia in difesa del calcio, degnamente sostenuto da Paolo Dal Pino. «Non firmerò mai la resa, sarebbe la morte del calcio. (Tuttosport)