Daniele Bennati fa mea culpa: “Ai Mondiali è mancata la rabbia agonistica. C’è chi ha fenomeni straordinari: l’Italia…”
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L’Italia ha archiviato una delle peggiori prove in linea della sua storia ai Mondiali: il migliore azzurro a Zurigo è stato Giulio Ciccone, 25mo al traguardo con un ritardo di oltre sei minuti dal vincitore Tadej Pogacar. La prova offerta sull’esigente circuito svizzero è stata ancora più dimessa di quanto ci si potesse aspettare alla vigilia ed è la perfetta cartina di tornasole delle difficoltà che il Bel Paese sta incontrando tra i professionisti. (OA Sport)
Se ne è parlato anche su altri media
Qualcuno dirà, ma davvero i nostri non possono lottare con Toms Skuijns (quarto), Quinn Simmons (nono) e Roger Adrià (undicesimo)? A quanto pare no. (Bicisport)
Reduce dal brillante successo al Giro del Lussemburgo, Antonio Tiberi è pronto ad affrontare il suo primo mondiale tra i professionisti con un ruolo importante, quello di capitano. (Bicisport)
Il percorso montuoso, lungo 274 km da Winterthur al circuito di Zurigo, rende favorito Tadej Pogacar, protagonista della stagione con la doppietta Giro-Tour e reduce anche dal successo al GP di Montreal. (ilmessaggero.it)
Quasi troppo brutta per essere vera, l’Italia di Zurigo suggerisce a Daniele Bennati qualche riflessione. Il ct azzurro, dopo aver parlato a caldo in Svizzera con i nostri inviati, ora condivide sui social il suo pensiero a freddo, ragionato. (Bicisport)
"Remco Evenepoel ha dimostrato che non ha bisogno di salite impossibili per fare la differenza. Sulla carta sia lui che Pogacar sono un gradino superiori a tutti, però ci sono tantissimi altri corridori, a partire da Van der Poel che quest'anno è arrivato terzo alla Liegi-Bastogne-Liegi e secondo me questo percorso assomiglia molto allaclassica belga. (Sport Mediaset)
Cosa che ha fatto invece Bagioli. Gazzetta, è il fatto che la sua squadra non abbia capito le sue direttive. (Eurosport IT)