Mignatta Rina: italiana con V8 aspirato e cambio manuale

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La rinascita delle esperienze di guida pura prende forma nella nuova Rina, una sportiva che sembra sfidare le tendenze moderne della mobilità elettrificata (non servirà la wallbox, quindi...) e digitale. Automobili Mignatta, costruttore emergente piemontese con radici profonde nel mondo dei materiali compositi, ha presentato la sua prima creazione destinata a un pubblico di appassionati in cerca di sensazioni autentiche. (tomshw.it)
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C’è tutto l’orgoglio del “fatto in Piemonte” – e non soltanto automobilisticamente parlando – nel sogno di Josè Mignatta che ha presentato la “Rina”, automobile sportiva analogica ispirata al glorioso passato italiano (anche della nautica, con il logo del nome della vettura che richiama a un ben noto cantiere…) con tecnologia moderna e passione astigiana; tanto che il logo dell’azienda è una “M” che riprende il lambello azzurro a tre gocce presente sul gonfalone regionale piemontese (ACI)
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Sotto il cofano un motore di origine Ford, il 5 litri V8 e iniezione diretta, elaborato da Italtecnica Engineering e portato a 500 cavalli. (la Repubblica)

C’è forte emozione nel moderno hangar di Valfenera d’Asti, qualche lacrima inumidisce gli occhi di José Mignatta, il creatore di questa isola automobilistica felice tra il torinese e l’astigiano, quando la sua “creatura”, la speedster leggera dal richiamo a “barchetta” chiamata Rina e ispirata ai capolavori automobilistici italiani degli anni Sessanta, scatena gli applausi alla sua prima apparizione. (auto.it)
Dal suo atelier – parlare di officina pare francamente riduttivo – esce la Rina, una barchetta di cui vi avevo già parlato quando erano stati diffusi i teaser e le prime informazioni sulla monoscocca in fibra di carbonio. (Red-Live.it)
Dalla quiete di Valfenera d’Asti, nel cuore del Piemonte, emerge Rina, una spettacolare e affascinante barchetta biposto che celebra l’epoca d’oro dell’automobilismo italiano degli anni Sessanta. Il nuovo capolavoro di Automobili Mignatta. (QN Motori)