Kevin Spacey nella bufera: costretto a pagare 31 milioni ad “House of Cards”

Niente da fare per Kevin Spacey.

L’ultimo capitolo dello show targato Netflix avrebbe poi avuto come fulcro delle vicende proprio il personaggio interpretato da Spacey.

L’attore due volte Premio Oscar, dopo una battaglia legale durata ben tre anni, dovrà sborsare una cifra pari a 31 milioni di dollari a favore dei produttori della serie House of Cards.

Da segnalare, in aggiunta, che Spacey fosse produttore esecutivo di House of Cards

Maxi risarcimento di Kevin Spacey alla società di produzione Mrc: la motivazione. (Velvet Gossip)

La notizia riportata su altri giornali

La vicenda. Space. Continua a leggere l’articolo Il motivo è la violazione del contratto dovuta alle accuse di molestie sessuali da cui l’attore statunitense si sta difendendo dal 2017 e per le quali ha negato qualsiasi responsabilità. (Itaca Notizie)

Secondo i termini della sentenza, MRC ha ricevuto $ 29,5 milioni di danni e $ 1,4 milioni di spese varie e legali. Kevin Spacey deve pagare. Nel 2017 Kevin Spacey è stato licenziato da “House of Card“, serie tv targata Netflix, dopo molteplici accuse di violenza sessuale. (Ecodelcinema)

Spacey, 62 anni, ha perso il suo ruolo da protagonista in 'House of Cards' e ha mantenuto un profilo relativamente basso da quando è stato accusato di creare un ambiente di lavoro "tossico". (Quotidiano di Sicilia)

Kevin Spacey è stato condannato a risarcire i produttori di «House of Cards» per ben 31 milioni di dollari. Kevin Spacey. L’attore è stato condannato a risarcire la casa di produzione MRC, dopo il suo addio forzato al cast dello show per le note accuse di molestie sessuali. (Bluewin)

L’attore premio Oscar venne silurato dalla serie tv, a seguito delle accuse di molestie sessuali avanzate da decine di uomini contro di lui. Spacey è stato licenziato dallo show nel 2017. (Yahoo Finanza)

Pare chiaro però che questa sentenza affosserà, a meno di colpi di coda, ogni possibilità per l’attore di tornare in auge La motivazione sta in una violazione del contratto a seguito di accuse di molestie sessuali contro l’attore statunitense (Il Dubbio)