Usa, dazi sui semiconduttori arriveranno in un mese o due

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I dazi sui semiconduttori arriveranno "in un mese o due". Lo afferma il segretario al commercio americano Howard Lutnick. "Non possiamo fare affidamento sulla Cina per le cose fondamentali di cui abbiamo bisogno: i nostri medicinali e i nostri semiconduttori devono essere prodotti in America", ha detto Lutnick in un'intervista a Abc. Falco delle tariffe, il segretario al commercio americano è di recente sceso nella scala delle preferenze di Donald Trump che, secondo indiscrezioni, ha affidato il dossier dazi al segretario al Tesoro Scott Bessent. (Tiscali Notizie)
Ne parlano anche altre fonti
Trump esenta smartphone, semiconduttori e computer dalle tariffe reciproche in quella che appare una nuova retromarcia e forse un primo segnale di allentamento dei dazi verso Pechino. (La Stampa)
La Federal Reserve "sarebbe assolutamente pronta" a impiegare la sua potenza di fuoco per stabilizzare i mercati finanziari qualora le condizioni diventassero disordinate. (La Stampa)
Lo ha assicurato Susan Collins, presidente della Fed di Boston, intervistata dal Financial Times. "I mercati stanno continuando a funzionare bene e non vediamo problemi di liquidità", ha precisato.Tuttavia, ove servisse la Banca centrale degli Stati Uniti "dispone di strumenti per intervenire sulle preoccupazioni riguardo al funzionamento del mercato o sulle liquidità. (Tiscali Notizie)

Tuttavia, ove servisse la Banca centrale degli Stati Uniti "dispone di strumenti per intervenire e siamo prepararti a farlo se necessario". "I mercati stanno continuando a funzionare bene e non vediamo problemi di liquidità", ha precisato. (RaiNews)
Così Daniel Ives, analista finanziario, con una grande esperienza nel settore finanziario, ha commentato la decisione di Donald Trump di escludere smartphone, computer, chips e altri dispositivi dai dazi reciproci. (Il Messaggero)
Così il dollaro si è deprezzato ancora, con l’euro a 1,14, ai massimi … ROMA – La sospensione dei dazi “reciproci” decisa da Donald Trump non è bastata a tranquillizzare i mercati: l’attenzione degli analisti è ora sul debito pubblico americano. (la Repubblica)