Market Place. Operazione antidroga della Polizia di Stato, eseguite 52 misure cautelari personali e sequestri patrimoniali.

Questure sul web INTERNO

Un’associazione, quest’ultima, che, peraltro, poteva contare sulla disponibilità di armi da utilizzare per assicurare un efficace controllo del territorio e del mercato dello spaccio.

I colpi, sparati con un fucile, raggiunsero i due uomini, ferendoli agli arti inferiori.

Una disponibilità avvalorata non solo dai ferimenti dai quali l’indagine ha tratto spunto, ma anche dalle conversazioni captate, dalle immagini raccolte e visionate

per 13 persone nonché il sequestro di immobili (appartamenti e garage-cantine), autoveicoli, motoveicoli e altre utilità economiche. (Questure sul web)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Messina Lo studio da parte degli esperti dell’Università di Messina e di quelli scelti da Palazzo Zanca sono arrivati quasi al termine. (Gazzetta del Sud - Edizione Messina)

I carabinieri hanno documentato vari furti di autovetture, per un valore complessivo stimato in circa 200.000,00 euro Le vetture rubate venivano trasferite presso un autodemolitore del Foggiano, il quale provvedeva allo smontaggio dei pezzi e alla rivendita in un mercato parallelo. (LaPresse)

All’interno di ciascun appartamento adibito a rivendita e gestito da uno dei componenti della banda che aveva messo a disposizione la sua abitazione, con la collaborazione del nucleo familiare, l’attività di spaccio veniva garantita giorno e notte. (Livesicilia.it)

Lo Stato afferma di aver riconquistato un pezzo della città di Messina, quella "Scampia dello Stretto" punto nevralgico del traffico di droga. Siamo convinti che acquisire questo spazio per poi occuparlo con qualcosa di diverso dalla repressione, è il primo passo importante anche per la città di Messina» (Gazzetta del Sud - Edizione Messina)

Quanto al secondo gruppo, quello retto da Antonio Bonanno, ritenuta organica ad esso Veronica Vinci, «deputata a tenere la cassa dell’associazione e a riscuotere il provento dell’attività illecita» A Giostra, “le donne dello spaccio” avevano un ruolo di tutto rispetto. (Gazzetta del Sud - Edizione Messina)

Lo schema era fisso: ricezione dell’ordine davanti alla porta, l’attesa dell’acquirente sul pianerottolo e la consegna della droga sempre all’esterno dell’abitazione.Il centro del traffico di droga a Messina era «un vero e proprio fortino», introno al quale gravitavano i rapporti tra i clan degli Arrigo e dei Bonanno tra «alleanze e scontri violenti». (Gazzetta del Sud - Edizione Messina)