E-commerce, dalla tassa sui prodotti low-cost entrate per 1 miliardo. Attenzione anche alla sicurezza

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La tassa sulle importazioni dei prodotti low-cost potrebbe portare maggiori entrate fino a 1 miliardo di euro. L'anno scorso, ogni giorno, sono arrivati in Unione europea 12 milioni di pacchi di piccolo valore (inferiore ai 22 euro), da acquisti fatti perlopiù (per il 91%) in Cina. Gli occhi sono puntati su Temu, Shein, AliExpress ma non solo e scatta l’allarme sulla sicurezza dei prodotti. La rimozione dell'esenzione sulla tassa sull'importazione di prodotti con valore inferiore ai 150 euro, «porterebbe ulteriori introiti per circa un miliardo di euro». (Italia Oggi)
La notizia riportata su altri giornali
. Il commissario alla Protezione dei consumatori, Michael McGrath, in conferenza stampa ha oggi messo in evidenza i pericoli sanitari che ci potrebbero essere per chi li riceve (si pensi, in particolare, ai giocattoli per i bambini). (Aduc)
Prodotti contraffatti o non conformi alla legislazione europea, concorrenza sleale e inquinamento ambientale. Stop all'esenzione dei dazi per le spedizioni sotto i 150 euro e via libera a una tassa su tali importazioni in arrivo da Paesi extra-Ue. (Start Magazine)
È questo il senso della proposta di riforme doganali allo studio dell’Unione, la bozza della quale è stata visionata dal Financial Times. Una vera e propria stretta europea sull'e-commerce targato Cina potrebbe essere in arrivo. (WIRED Italia)
Inoltre, i venditori europei, che rispettano i nostri elevati standard di prodotto, rischiano di essere danneggiati da pratiche sleali e dalla vendita di merci contraffatte attraverso i mercati online". (Tiscali Notizie)
Lo si legge in una bozza di direttiva della Commissione europea, che d… Prezzi bassi, ma qualità dubbia e anche il sospetto di concorrenza sleale ai danni di negozi europei: sono i presupposti che stanno spingendo l’Unione europea a una stretta sui controlli doganali. (la Repubblica)
Nel giorno in cui è diventata effettiva la nuova politica dei dazi Usa che ha eliminato l’esenzione “de minimis”, sfruttata dai retailer cinesi per spedire pacchi low cost senza incorrere negli oneri ( e si è verificato uno stop temporaneo alle consegne postali dei pacchi dalla Cina) anche la Commissione europea è tornata sul tema. (Il Sole 24 ORE)