"Picco in gennaio, in febbraio un calo"

RSI.ch Informazione ESTERI

L'entrata in servizio in presenza richiederà un test PCR negativo, si useranno mascherine FFP-2 e per tutto gennaio non ci saranno uscite libere

Masserey ha parlato la necessità di trovare "un equilibrio" e per Stadler, un compromesso potrebbe essere fissato a cinque giorni.

Marina Jamnicki (keystone). Si ritiene al momento che Omicron abbia un tempo di incubazione e poi di infezione più brevi.

In febbraio si assisterà poi probabilmente a un rapido calo ma il 15-35% degli svizzeri non sarà ancora stato immunizzato contro Omicron attraverso la terza vaccinazione o la malattia. (RSI.ch Informazione)

Ne parlano anche altri media

Le capacità di test, conclude Masserey, «sono al limite della loro capacità e si sta considerando un cambiamento di strategia: un test antigenico positivo è motlo affidabile. In casi estremi, sottolinea Jamnicki, «possono passare fino a tre giorni prima che un risultato del test sia disponibile. (Corriere del Ticino)

Sono esentate dalla quarantena le persone che hanno ricevutol’ultima dose di vaccino o sono guarite da meno di quattro mesi I cantoni sostengono la riduzione del periodo di quarantena e di isolamento, entrambi fissati a cinque giorni, annunciata oggi dal Consiglio federale. (Ticinonews.ch)

Così come Günthard, anche il consigliere nazionale Martin Bäumle (Verdi liberali) si aspettava la raccomandazione di indossare la mascherina FFP2 Nel 15% dei casi dopo sette giorni e nel 5% dopo quindici. (Ticinonline)

I decorsi, però, sarebbero meno gravi rispetto alle varianti precedenti. Lo ha spiegato chiaramente oggi la presidente della task force Tanja Stadler: «Nelle prossime settimane, da un terzo alla metà degli svizzeri si sarà infettato con Omicron». (Corriere del Ticino)

Dal punto di vista della politica sanitaria, una «politica del laissez-faire» non è attualmente giustificabile, sottolinea la CDS. In merito a quarantene e isolamenti, i cantoni hanno ora tempo fino a lunedì per valutare eventuali deroghe. (Ticinonline)

Secondo il consigliere nazionale zurighese, questo è un problema fondamentale: la seduta del Consiglio federale di oggi è sintomatica. È bene che il Consiglio federale continui a disporre del margine di manovra necessario per reagire ai nuovi sviluppi. (Corriere del Ticino)