Far diventare l'Europa «qualcuno»

Articolo Precedente
Articolo Successivo
Dal regime dazista siamo passati a quello autodazista. Tamponata per il momento la follia di Trump, preso atto che il presidente Usa considera l’Europa un nemico e la Nato un fastidio ingombrante, riscontrato a nostre spese che l’ordine mondiale sta subendo minacciosi cambiamenti, abbiamo pensato bene di farci male da soli.Il mantra sovranista dei tg di questi giorni continua a ripetere che il disastro dei dazi di Trump è una buona occasione per liberarci dai dazi europei: gli autodazi, elevati a entità metafisica (Corriere della Sera)
Se ne è parlato anche su altri giornali
Il livello di fiducia americana nell’Europa è ai minimi storici. I segnali che provengono da Washington sono chiari. (Il Sole 24 ORE)
Il metodo è sempre il medesimo, replicato anche nella vicenda dei dazi: avanzare una proposta imprevedibile e volutamente dirompente, obbligare così il mondo a stare su quel terreno di gioco, per poi negoziare in condizioni di forza. (HuffPost Italia)
«Il presidente Usa ha cambiato radicalmente i rapporti dell’Occidente. Dall’economia ai diritti lui e i suoi sono una catastrofe, l’America sana è sotto shock. L’Ue brancola nel buio: che errore riarmare 27 paesi, è nata come progetto di pace e come tale dovrebbe agire. (L'Unità)

Una malinconica corrente d’autocompiacimento soffia ancora tra i corridoi di Bruxelles, proprio come accadeva nei mesi che precedettero il crollo del 2008. Poi arrivò la realtà. (DiariodelWeb.it)
Il masochismo europeo andrebbe studiato. È stupefacente la voluttà con cui molti, in Italia, deridono l’Unione Europea, cui trovano pochi meriti e nessuna attenuante. (Italians - Corriere)
Ormai abbiamo una Patria nuova. Si chiama Europa. Chi vive qui ne fa parte. Certo, siamo italiani, spagnoli, altoatesini, tedeschi, irlandesi e baschi, belgi e fiamminghi, olandesi e serbi. Ma tutti siamo anche europei. (L'Opinione delle Libertà)