Referendum, il grande blackout sulla consultazione popolare dell’8 e 9 giugno

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Cinque quesiti referendari, otto e nove giugno. Si vota su tutele contro i licenziamenti, su contratti a termine, su sicurezza negli appalti, su cittadinanza. Una chiamata popolare per riscrivere diritti. Ma il Paese non lo sa. Non lo sa perché nessuno glielo ha detto. E questo, più che una dimenticanza, è un progetto. La Rai, finanziata con soldi pubblici, ha taciuto. Fino a maggio – denunciano CGIL, Articolo21 e una lunga lista di studiosi – zero minuti di approfondimento. (la notizia)
Ne parlano anche altre testate
L’8 e 9 giugno saremo chiamati a esprimerci su cinque quesiti referendari abrogativi: uno riguarda l’acquisizione della cittadinanza italiana, mentre gli altri quattro toccano temi legati ai diritti dei lavoratori. (RaiNews)
Ha visto la partecipazione di una quarantina di persone, nonostante la pioggia a tratti battente, il primo “Dialogo su lavoro e cittadinanza” organizzato dalla lista civica in vista del referendum dell’8 e 9 giugno prossimi. (Altarimini)
Di Redazione | 10 Maggio 2025 alle 7:30 (Radio Siena Tv)

"La scelta di invitare i cittadini a non andare a votare non è solo un calcolo politico — cioè quello di non far raggiungere il quorum — ma, per noi, rappresenta un errore molto profondo. Si tratta di referendum incentrate su due temi fondamentali: il lavoro e la cittadinanza". (AndriaViva)
L'8 e il 9 giugno gli italiani saranno chiamati a votare su cinque referendum, quattro riguardanti il lavoro, promossi dalla Cgil, e uno la cittadinanza, chiesto da Più Europa con il sostegno di Possibile, Psi, Radicali Italiani e Rifondazione Comunista. (Primocanale)
Il primo appuntamento è programmato già per la mattina di domenica 11 maggio, con un volantinaggio per le strade della città, mentre nelle settimane successive sono previsti punti informativi e momenti di confronto pubblici per raggiungere quanti più elettori possibile. (Anteprima24.it)