Siria, il massacrodegli alawiti e l'ambiguità di Bruxelles

Siria, il massacrodegli alawiti e l'ambiguità di Bruxelles
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Adnkronos ESTERI

Dal 6 marzo, la violenza in Siria ha raggiunto livelli allarmanti, con un massacro mirato contro la popolazione alawita nelle regioni costiere. L’Ufficio dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Diritti Umani (Ohchr), ha potuto dimostrare lo sterminio di 111 civili, ma il bilancio reale potrebbe essere molto più alto, e l'Osservatorio siriano per i diritti umani parla di 1.383 vittime, ma ''il conteggio dei morti è ancora in corso''. (Adnkronos)

Su altre testate

Nei primi tre mesi dopo la caduta del regime di Assad, il neo presidente Ahmad Al-Sharaa è riuscito a mantenere una relativa stabilità. Il suo governo si è concentrato sulla prevenzione degli omicidi punitivi e sul tentativo di evitare che il paese precipiti nelle rappresaglie. (il manifesto)

È il tributo di sangue degli scontri che si sono susseguiti in Siria dal 6 marzo sino a ieri quando le autorità di Damasco hanno annunciato «la fine delle operazioni militari nell’ovest del Paese». Epilogo di una mattanza nata dalla contrapposizione tra le forze governative di Hyat Tahrir al-Sham, gli eredi di Al Nusra e milizie filo turche, salafite e … (La Stampa)

Oltre 8.500 persone provenienti dalla Siria in questi giorni hanno valicato il confine nord ed est del Libano: 1.791 famiglie, tra cui 63 libanesi residenti in Siria. (il manifesto)

Vi ricordate della caduta di Assad in Siria? È andata esattamente come avevamo previsto

Il risultato, come denunciato dalle Nazioni Unite, è stata una carneficina: oltre 1.200 uccisioni in pochi giorni. (Il Fatto Quotidiano)

Tre mesi, dall’8 dicembre al 10 marzo, tanto è durata la festa post dittatura in Siria. I tre mesi sono passati e la festa è finita nel sangue della minoranza alawita. (Corriere della Sera)

Si realizza puntualmente ciò che avevamo previsto fin dall’inizio, e che, in realtà, non era affatto difficile da prevedere. (Radio Radio)