Bayesian, il sub ucciso da un pezzo di metallo durante il recupero del veliero

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Le operazioni per riportare in superficie il relitto del Bayesian, il veliero affondato un anno fa al largo della Sicilia settentrionale, sono state sospese dopo l’incidente che venerdì pomeriggio ha ucciso Robcornelis Maria Huijben Uiben, sub olandese di 39 anni. La procura di Termini Imerese ha bloccato ogni attività per consentire ai sommozzatori della guardia costiera di completare i rilievi, mentre l’autopsia disposta dal magistrato potrebbe chiarire ulteriormente le dinamiche della tragedia.

Secondo le prime ricostruzioni, l’uomo stava lavorando a quasi 50 metri di profondità insieme a un collega, intento a tagliare con una fiamma ossidrica il boma – l’asta orizzontale che sostiene la vela – quando una deflagrazione improvvisa avrebbe scagliato un frammento di metallo, colpendolo in modo fatale. L’esplosione, stando alle ipotesi più accreditate, sarebbe stata causata dalla combinazione tra le bolle di idrogeno generate dall’attrezzatura e il calore del cannello, innescando una reazione violenta.

Il Bayesian, che giace sui fondali dall’agosto scorso, rappresenta un caso complesso per le operazioni di recupero, non solo per la profondità ma anche per le condizioni del relitto, che richiedono interventi tecnici delicati. L’incidente, oltre a fermare i lavori, riaccende il dibattito sui rischi legati a queste procedure, spesso condotte in condizioni estreme.