Imprese, Casasco (Confapi): balzo prezzi materie prime, governo deve agire

La Repubblica ECONOMIA

Speriamo che nel frattempo il problema dell'Ilva si risolva e si possa ricominciare a produrre in Italia, così da attutire questo problema".

La penuria fa "aumentare i prezzi", un elemento che "le autorità devono prendere in considerazione"

Servono azioni immediate nel settore delle materie prime: è la richiesta di Confapi che ha inviato una lettera al governo.

"Non riteniamo aderente all'interesse nazionale, basato su un sistema industriale di trasformazione anche di materie prime siderurgiche - fa notare Confapi - continuare nella limitazione alla loro importazione, soprattutto a fronte dei palesi e gravi effetti che stiamo subendo. (La Repubblica)

Se ne è parlato anche su altri giornali

In questi settori operano 621.000 piccole imprese con 1.893.000 addetti, con una elevata presenza dell'artigianato, pari a 435.000 imprese che danno lavoro a 1.047.000 addetti. Proprio mentre cercano di riagganciare la ripresa, devono fare i conti con materie prime carissime e introvabili, forniture negate dai grossisti, esaurimento delle scorte, tempi di consegna lunghissimi (Italia Oggi)

Un effetto benefico a 360 gradi, come si vede, sul quale tuttavia rischia ora di abbattersi una fiammata dei prezzi che il Centro studi nazionale della Cna definisce senza mezzi termini “da paura”. L'allarme è stato lanciato dalla Cna costruzioni Abruzzo, in base ad un'indagine condotta dal centro studi nazionale della confederazione artigiana, dove emergono numeri allarmanti sul fronte dei rincari per le materie prime necessarie ai lavori. (IlPescara)

Particolari tensioni per minerale di ferro con rincari annui del +88,1%, seguito da stagno (+77%), rame (+73,4%) e cobalto (+68,4%). Come Federazione Legno Arredo chiediamo al Governo di intervenire subito per calmierare questa bolla e alle imprese di prestare molta attenzione agli aspetti contrattuali” (Edilportale.com)

"Così la produzione è a rischio" di Raffaele Ricciardi. (afp). La ripresa economica, la domanda in eccesso rispetto alla produzione e anche la speculazione hanno fatto schizzare le valutazioni di molte commodity. (la Repubblica)

Secondo l'associazione di categoria, i prezzi delle materie prime alle stelle rischiano di provocare un effetto negativo sugli interventi per la riqualificazione del patrimonio immobiliare previsti dal Superbonus 110%, proprio mentre si chiede alla politica di prorogare a tutto il 2023 la misura, si lavora a smussare gli aspetti più problematici e a snellire gli eccessivi vincoli burocratici che la accompagnano. (ChietiToday)

In forte rialzo anche le materie prime agricole. Come ha notato su Il Sole 24 Ore, Sissi Bellomo, ci troviamo di fronte a qualcosa di assolutamente inedito nei mercati delle materie prime. (Corriere della Sera)