Sparatoria a scuola, 11 morti: un assalitore fermato, l'altro ucciso. Testimone choc: «Studenti in fuga si buttavano dal terzo piano»

leggo.it ESTERI

Il giovane fermato è un ragazzo di appena 17 anni, che nell'attacco avrebbe usato anche una mitragliatrice.

Testimone choc: «Ragazzi saltavano dal terzo piano». Diversi alunni sono saltati fuori dalle finestre del terzo piano della scuola numero 175 dopo che gli aggressori hanno aperto il fuoco all'interno dell'edificio.

Uno dei due, un adolescente, è stato fermato, mentre l'altro, dopo una breve fuga, è stato ucciso dalla polizia. (leggo.it)

La notizia riportata su altre testate

Alcuni studenti e un insegnante sarebbero rimasti uccisi in una sparatoria in una scuola di Kazan, la capitale della repubblica russa del Tatarstan. È notizia degli ultimi minuti, una terribile sparatoria in una scuola che arriva dalla Russia. (Thesocialpost.it)

A sostenerlo è Matteo Lancini, psicologo e psicoterapeuta, esperto e studioso di adolescenti che al Corriere della Sera commenta i fatti avvenuti a Milano. Bisognerebbe cambiare la visione dell’adolescente: abbiamo sistemi didattici formativi che funzionano in base alla colpa, e invece l’adolescente odierno va coinvolto attraverso modelli di cooptazione (Orizzonte Scuola)

ScuolaZoo ha poi chiesto agli studenti come sono fatte le mascherine che ricevono e com’è indossarle: più di tre studenti sue quattro (il 76%) dicono che non aderiscono bene al volto, quindi diventano praticamente inutili Infatti, come segnalato a ScuolaZoo (il media brand di riferimento della generazione Z) da moltissimi studenti, le mascherine spedite dal ministero nelle scuole non sarebbero valide. (Prima Pavia)

Inoltre, il 65% (più di uno su due) addirittura sostiene che facciano cattivo odore. Se c’è chi si lamenta, giustamente, della qualità delle mascherine, c’è chi le mascherine non le riceve proprio: sempre dal sondaggio, solo il 54% dei rispondenti dichiara di ricevere tutti i giorni le mascherine in classe. (Orizzonte Scuola)

I quali però, almeno a leggere i risultati di un sondaggio di ScuolaZoo, non le usano e preferiscono (il 96 per cento lo dichiara) portarsele da casa. Senza contare che la metà dei partecipanti al sondaggio dice di non ricevere le mascherine a scuola (Corriere della Sera)

“Serve un cambio di priorità – continua Uds in una nota – Bisogna porre attenzione alla scuola, occorre attribuire centralità agli studenti e al loro sviluppo, cercare finalmente di superare uno studio superficiale volto all'altrettanto superficiale voto”. (BresciaToday)