Caso Sangiuliano, Boccia diffidata per il marchio Milano Fashion Week
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Proseguono le polemiche sul caso Boccia al quale si aggiunge un nuovo episodio che coinvolge la Camera della moda. Il presidente Carlo Capasa della Cnmi, a margine della presentazione dell'evento milanese, ha infatti dichiarato: "Abbiamo inviato una diffida in quanto il marchio Milano Fashion Week è della Camera della moda da sempre e non può essere usato da nessun altro". Rispondendo a chi gli ha chiesto chiarimenti sulla questione di Maria Rosaria Boccia, che sui social si definisce "presidente Fashion Week Milano Moda" ha aggiunto: "Speriamo che presto scompaia quella dicitura dai social di questa signora". (Sky Tg24 )
La notizia riportata su altri media
Boccia, che spesso e volentieri si fa immortalare con il ministro della Cultura e lo ringrazia «per la nomina a consigliere per i Grandi Eventi», si definisce su Instagram «presidente dell’organizzazione Fashion Week Milano Moda». (fashionmagazine.it)
Nel turbinio di polemiche, voci, interrogazioni sul caso di Maria Rosaria Boccia, la presunta consulente del ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, in molti avevano notato anche questo: la donna.. (Virgilio)
È questa una delle novità della nuova edizione della Milano Fashion Week, in programma dal 17 al 23 settembre con 173 appuntamenti, 57 sfilate fisiche e otto digitali, 69 presentazioni, sei presentazioni su appuntamento e 33 eventi. (IL GIORNO)
La saga che vede protagonista Maria Rosaria Boccia, vera o presunta consigliera del ministro Sangiuliano, si arricchisce di nuovi particolari. (L'HuffPost)
La presunta consulente del ministro Gennaro Sangiuliano si presenta sui social con un titolo che pare non le abbia dato nessuno. Di certo non ne sanno nulla i titolari del marchio «Milano fashion week» (Open)
L’istituzione presieduta da Carlo Capasa ha precisato in un comunicato di non avere alcun tipo di rapporto, relazione commerciale o professionale né con l’influencer né con l’organizzazione Fashion week Milano moda e «si riserva ogni diritto di agire a tutela del proprio noto brand» (Milano Finanza)