Geolier e il terremoto ai Campi Flegrei: tra paura, rabbia e silenzio





Articolo Precedente
Articolo Successivo
La scossa di magnitudo 4.4 che ha scosso i Campi Flegrei nella notte tra il 12 e il 13 marzo, con un epicentro a soli 2,5 chilometri di profondità, ha lasciato un segno profondo non solo nel territorio, ma anche nelle reazioni di chi lo vive e di chi lo osserva da lontano. Tra boati avvertiti in superficie e la paura di possibili repliche, il terremoto ha riacceso l’attenzione su una delle aree vulcaniche più monitorate al mondo, dove, secondo l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), non si escludono esplosioni freatiche locali, in particolare nelle zone di Solfatara e Pisciarelli.
In questo contesto, Geolier, rapper napoletano noto per la sua musica e per la sua capacità di parlare alla sua città, ha deciso di intervenire con un lungo sfogo su Instagram. Dopo aver espresso la sua preoccupazione per l’evento sismico, si è soffermato sulla reazione di chi, fuori dalla Campania, ha commentato con toni derisori o distaccati quanto accaduto. «I cori da stadio non fanno più ridere», ha scritto, invitando a guardare in silenzio, senza aggiungere commenti che rischiano di banalizzare una situazione già critica.
La sua voce si è aggiunta a quella di altre personalità del mondo dello spettacolo, come Lello Arena e Marisa Laurito, che hanno sottolineato la necessità di maggiore informazione e trasparenza verso i cittadini. Arena, in particolare, ha evidenziato come, nonostante la situazione appaia apparentemente normale, manchi una chiara comunicazione su cosa fare e come comportarsi in caso di emergenza.
Intanto, il ministro della Protezione Civile, Nello Musumeci, ha annunciato di aver ricevuto la richiesta di decretazione dello stato di mobilitazione nazionale, avanzata dal presidente della Regione Campania. «Nelle prossime ore firmerò il decreto», ha dichiarato durante un intervento a RaiNews24, sottolineando l’importanza di un intervento tempestivo per garantire la sicurezza della popolazione.
Sul fronte pratico, il Comune di Napoli ha disposto la chiusura delle scuole nei quartieri di Bagnoli e Fuorigrotta per il 13 marzo, misura che potrebbe essere estesa anche al 14 marzo per consentire ulteriori controlli e la messa in sicurezza degli edifici. Una decisione che, se da un lato mira a tutelare studenti e personale scolastico, dall’altro evidenzia la fragilità di un territorio che, nonostante i progressi nella prevenzione, resta esposto a rischi significativi.