Pretesto per invadere Ucraina? “Non è vero”

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La tattica è definita “false flag” e, secondo fonti Usa, sarebbe già stata usata prima dell’invasione della Crimea nel 2014

Tocca all’Ambasciata di Russia a Washington rispondere alle accuse provenienti dall’amministrazione e dalla diplomazia americana.

La “false flag” russa per creare un pretesto per invadere l’Ucraina?

“Ancora una volta, siamo costretti a dichiarare: le continue accuse nei nostri confronti negli Stati Uniti (sia a livello ufficiale sia nei media) sono infondate e non hanno nessuna conferma”, scrive la sede diplomatica in una dichiarazione. (Ticinonews.ch)

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Per scongiurare questa situazione, gli stati stanno già preparando dei piani per attingere a fonti alternative e non restare sotto lo scacco di Putin. Per questo motivo, il governo degli Stati Uniti ha aperto i colloqui con la Commissione europea e con diverse compagnie energetiche internazionali al fine di organizzare i piani di emergenza per continuare a rifornire l’Unione di gas naturale. (Wired Italia)

Dopo un inizio incoraggiante, negli ultimi giorni un allontanamento tra le parti ha provocato una situazione di stallo che preoccupa l’Occidente; a tener banco però non è soltanto la paura dello scoppio di un conflitto armato. (Come Don Chisciotte)

Ciò che è certo, è che le prime discussioni riguardo un eventuale supporto a un’insorgenza hanno rigettato il mondo occidentale in un clima da Guerra fredda. Gli ufficiali di alto grado di Biden ora, ritengono che si potrebbe decidere di “mollare gli ormeggi” qualora Putin decidesse di invadere il suo vicino. (Ticinonews.ch)

Ha anche collegato l’aumento delle esportazioni all’approvazione del controverso gasdotto Nord Stream 2 verso la Germania. L’oleodotto, che attraversa il Mar Baltico, consentirebbe alla Russia di aggirare ampiamente l’Ucraina, cosa che gli Stati Uniti e i paesi dell’Europa orientale temono possa indebolire Kiev. (Il Riformista)

Mosca, da parte sua, continua a negare di esser dietro la crisi energetica che tiene ostaggio l’Europa, le cui scorte di gas sono ormai piene appena al 50% (ilgazzettino.it)