Il Giro d’Italia parte dall’Albania, tra storia e sfide aperte

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Redazione Sport Redazione Sport   -   "Negli anni bui, quando io ero un ragazzino e noi albanesi i coreani del Nord d’Europa, l’unica finestra sul mondo era la radio italiana". Le parole di Edi Rama, premier albanese e artista poliedrico, racchiudono il valore simbolico della prima tappa del Giro d’Italia 2025, che domani prenderà il via dal porto di Durazzo. Un traguardo inedito per la corsa rosa, che per la quindicesima volta nella sua storia parte dall’estero, ma soprattutto un ponte ideale tra due sponde dell’Adriatico, legate da un passato di isolamento e un presente di condivisione sportiva.

I 160 chilometri che separano Durazzo da Tirana, con un arrivo previsto nella capitale dopo le 17, potrebbero già riservare sorprese. Il percorso, apparentemente adatto alle ruote veloci, nasconde infatti alcune asperità nella seconda metà, dove le alture potrebbero favorire fughe o selezionare il gruppo. La diretta sarà trasmessa su Eurosport 1 (canale 210 di Sky) e in streaming su NOW, permettendo agli appassionati di seguire ogni evoluzione.

A contendersi la prima maglia rosa – simbolo del leader dal 1931 e ambizione per qualsiasi corridore – saranno soprattutto Primoz Roglic e Juan Ayuso, favoriti per tecnica e condizione. Ma la corsa non si gioca solo tra loro: nomi come quelli di Simon Yates e Richard Carapaz, senza dimenticare l’azzurro Antonio Tiberi, potrebbero inserirsi nella lotta.