Dazio chiama dazio, e tutti alla fine ci perdono

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Con questa mossa, la Casa Bianca rinnega due secoli di politica commerciale basata sul libero scambio. L’obiettivo dichiarato è quello di proteggere i prodotti americani e attirare imprese sul territorio all’insegna del «Make America Great Again», favorendo l’industria americana e penalizzando i concorrenti esteri. Ma per raggiungere questo risultato bisognerebbe che le gabelle rimanessero permanenti - almeno 30 anni, dicono gli economisti - per vedere qualche (timido) risultato. (L'Eco di Bergamo)
Su altri giornali
Ed anzi è pronta a reagire, se l'opzione Trump diventerà reale. A oggi è solo «realistica», è il ragionamento attendista fatto ieri a Bruxelles nel primo vertice europeo dall'insediamento di The Donald alla Casa Bianca (il Giornale)
Il vertice di capi di Stato e di governo dell'Ue nel Palais d'Egmont di Bruxelles - Ansa (Avvenire)
«La Cina imporrà le tariffe sui prodotti statunitensi e presenterà reclamo all’Organizzazione mondiale del commercio in risposta alla mossa unilaterale degli Usa. (ilmessaggero.it)

Marco Guerra – Città del Vaticano La miccia de dazi Usa sui prodotti messicani e canadesi ha dato il via a una trattativa commerciale e politica tra gli Stati Uniti e gli altri due Paesi della regione. (Vatican News - Italiano)
Ieri, però, si sono intravisti spiragli di trattative, visto che il presidente americano ha sospeso temporaneamente le tariffe (che sarebbero entrate in vigore già oggi) al Messico e qualche ora dopo al Canada. (Il Sole 24 ORE)
L'amministrazione Trump ha chiesto ai leader del Congresso di approvare nuovi trasferimenti per circa 1 miliardo di dollari in bombe e altro materiale militare a Israele: lo scrive il Wall Street Journal, citando dirigenti statunitensi a conoscenza del dossier. (ilmattino.it)