Ungheria, Orban: Bruxelles ci minaccia e ritarda su pnrr

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Il governo ha deciso che lanceremo i programmi che sono già stati approvati da Bruxelles”, ha aggiunto ORBAN, spiegando che, in attesa del via libera al Pnrr ungherese, le spese saranno coperte dal bilancio nazionale

– “Se Bruxelles non ci attaccasse, non ci sarebbe bisogno di un referendum”.

Lo ha dichiarato il premier ungherese Viktor Orban alla radio di stato ungherese Kossuth Radio, come riportano i media locali. (Cronachedi.it - Il quotidiano online di informazione indipendente)

Se ne è parlato anche su altre testate

Legge sull’omosessualità: si passa al referendum. L’ultima parola, dunque, spetterà ai cittadini ungheresi. Poi ha fatto riferimento alle fortissime pressioni giunte dall’Unione europea per il ritiro della legge in materia, che è stata approvata dal Parlamento ungherese il 15 giugno scorso. (The Italian Times)

E il sindaco di Budapest, Gergely Karacsony, principale avversario di Orban, ha annunciato a sua volta una serie di referendum contro alcuni provvedimenti del governo Il premier ungherese ha annunciato un referendum sulla contestata legge anti-Lgbt. (AdHoc News)

La manifestazione sfiderà apertamente l'escalation della campagna contro i diritti gay del governo di Orban. Le organizzazioni della comunità Lgbt del paese prevedono di vedere molti più partecipanti oggi rispetto ai circa 20'000 manifestanti che hanno partecipato all'ultima marcia del Pride in città, due anni fa. (Ticinonline)

Nel senso che i no all’accoglienza furono il 98 per cento, ma il referendum non raggiunse il quorum: votò solo il 43 per cento degli aventi diritto. “Bruxelles ci ha attaccato sulla legge di protezione dei bambini - dice in un video sui social - chiede emendamenti. (L'HuffPost)

L'Unione europea ha avviato una procedura d'infrazione perché la legge vieta in generale l'esposizione di temi LGBT ai minori di 18 anni. E, a scanso di equivoci, non hanno alcuna connessione logica con la legge omofoba che è stata approvata di recente'' (Euronews Italiano)

Secondo le modifiche costituzionali adottate nel 2011, oltre la metà degli elettori devono partecipare a un referendum perché abbia ricadute legali “Bruxelles ha chiaramente attaccato l’Ungheria nelle scorse settimane in merito alla legge”, ha affermato Orban in un video, esortando i connazionali a rispondere ‘no’ a tutti e cinque i quesiti. (L'agone)