Puccini e Dante quel legame profondo e intenso

Era il 19 febbraio 1900 e Giacomo Puccini si recava al teatro Regio del capoluogo piemontese per una rappresentazione di “Tosca”.

Puccini amava Dante e conosceva profondamente la Commedia, portava con sé una copia tascabile del capolavoro.

Puccini si immedesimava in Paolo e Francesca che “la ragion sommetono al talento”, ha pietà come Dante dei due innamorati e scrive “Storiella d’amore”

Aveva con sé una Divina Commedia tascabile che leggeva in viaggio, anche quel giorno fatale in cui sul treno Milano Torino incontrò Corinna, la giovanissima donna torinese fonte di tanti guai. (LA NAZIONE)

La notizia riportata su altri media

Immutato l’obiettivo del lavoro pubblicato da Edizioni del Girasole: "Stimolare riflessioni e approfondimenti" sul legame tra Dante e i mosaici, come ben evidenziato fra l’altro dal critico letterario Enrico Malato nel risvolto di copertina. (il Resto del Carlino)

L’iniziativa multimediale del Corriere, con Aldo Cazzullo: 20 video per un viaggio nell’Aldilà. «Io son colui che tenni ambo le chiavi del cor de Federigo e che le volsi serrando e disserrando», dice a Dante. (Corriere della Sera)

Ecco il calendario della trasmissione sui canali social Facebook e Youtube degli 11 Canti dell’inferno “Umana Commedia”:. 8 APRILE – CANTO 1, FRANCO D’ONOFRIO Parroco SS Bartolomeo e Paolo apostoli, Campobasso;. (Primonumero)

In particolare si punta a rafforzare anche le linee ferroviarie regionali e i nodi metropolitani, con particolare attenzione all’elettrificazione delle linee meridionali e alla modernizzazione delle stazioni ferroviarie Lo ha spiegato, a quanto si apprende, il premier Mario Draghi a Regioni ed enti locali nell’incontro in corso. (LaPresse)

La curiosità lo spinge a domandare a Virgilio chi sono quei dannati e perché sono così desiderosi di oltrepassare il fiume. Come dirà sempre Dante in un verso celebre del Purgatorio: « che perder tempo, a chi più sa, più spiace » (Libreriamo)

Vidi così riunirsi la bella scuola di Omero, quel signore dell’altissimo canto di guerra, che vola sopra gli altri come un’aquila, che Virgilio onora nell’Eneide. Intuendo cosa intendevo dire, rispose: «Ero appena giunto in questa condizione, quando vidi venire qui un potente: era Cristo incoronato con la croce, insegna della sua vittoria sulla morte. (Avanti!)