Soldato russo chiede perdono in tribunale a Kiev

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"So che non sarete in grado di perdonarmi, ma comunque vi chiedo perdono", ha detto in russo il militare dalla gabbia degli imputati, rivolgendosi alla moglie dell'uomo che ha ammesso di aver ucciso.

l sergente Shishimarin ha detto che all'inizio si è rifiutato di sparare, ma gli è stato ordinato ed è stato minacciato da un altro soldato.

Davanti ai tre giudici del tribunale distrettuale Solomyansky della capitale ucraina ha reso la sua testimonianza anche Kateryna Shelipova, vedova dell'uomo ucciso mentre andava in bicicletta villaggio di Chupakhivkai: "Mio marito lavorava come trattorista, non avevamo armi. (Tiscali Notizie)

La notizia riportata su altri media

Lo scrive la Bbc che ha monitorato la situazione, precisando di non avere notato alcuna menzione del sergente sui principali canali televisivi, mentre ci sono state importanti segnalazioni del processo da parte dei media russi indipendenti, che ora operano dall'estero. (La Sicilia)

Sono state queste le ultime parole del sergente Vadim Shishimarin, 21 anni, il primo soldato russo a processo a Kiev per crimini di guerra commessi in Ucraina. (Adnkronos) – ”Non volevo uccidere”. (CremonaOggi)

Il primo soldato russo alla sbarra in Ucraina per crimini di guerra si dichiara colpevole di Enrico Franceschini. Vadim Sishimarin, 21 anni, è stato accusato di avere sparato con il suo kalashnikov a un civile di 62 anni dal finestrino dell’auto che aveva appena rubato insieme ai suoi commilitoni, nel quarto giorno dell’invasione. (la Repubblica)

", "Ti chiedo perdono": al processo di Kiev l'incontro tra la vedova ucraina e il soldato russo di Natasha Caragnano. Vadim Shishimarin, in aula per crimini di guerra, ha chiesto scusa a Kateryna Shalipova, vedova del civile di 62 anni a cui ha sparato alla testa lo scorso 28 febbraio. (la Repubblica)

Altri due soldati russi sono in tribunale per crimini contro i civili. Il soldato ha chiesto “perdono” e ha descritto come ha ucciso a colpi di arma da fuoco un civile nei primi giorni dell’invasione russa. (Napoli.zon)

I soldati avevano dirottato un'auto civile, una Volkswagen, per "arrivare dove si trovava il nostro esercito e tornare in Russia", ha spiegato Shishimarin Anche lei ha reso la sua testimonianza davanti ai tre giudici del tribunale: "Mio marito lavorava come trattorista, non avevamo armi. (L'HuffPost)