Trieste dice addio alla Sertubi, Jindal licenzia 51 lavoratori

Triesteprima.it ECONOMIA

La solidarietà verso i lavoratori che hanno perso il posto e quelli che rischiano di perderlo dobbiamo cominciare a dimostrarla tutti quanti mettendoci la faccia.

L'annuncio ufficiale è arrivato ieri 15 novembre da parte della proprietà indiana della Jindal Saw con pesanti conseguenze dal punto di vista occupazionale.

Trieste dice addio alla Sertubi.

"Dobbiamo metterci la faccia". "Nessuno si illuda che porto, turismo, logistica bastino a sostenere la crescita di Trieste: gli stessi servizi si dileguano quando manca un tessuto produttivo". (Triesteprima.it)

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Verrà intanto chiuso il capannone che ospitava la produzione di tubi in ghisa. Nei mesi scorsi era stato posto il problema dell'apposizione del marchio "made in Italy" sui tubi realizzati in India e rifiniti a Trieste, "brand" che avrebbe agevolato Jindal nelle euro-gare. (Agenzia ANSA)

A incidere sulla crisi di Sertubi, anche l'impossibilità di usare il marchio «made in Italy» sui tubi prodotti in India e perfezionati in Italia. Jindal Saw Italia è controllata della Jindal Saw Limited e fa parte del Gruppo O. (Il Messaggero)

Sertubi chiude: si salvano in 12. Ufficiale dal primo dicembre la chiusura dell'azienda, cinquantaquattro lavoratori in cassa integrazione. Sertubi è solo l'ultima di una serie di crisi aziendali che si sono concluse con la dismissione. (TGR – Rai)

Chiuso anche l'impianto gas. Lavoro Sertubi, stop alla produzione. Inviate controdeduzioni a Antitrust Ue L'azienda ha rimarcato che il comparto cantieristico deve consolidarsi e compattarsi per fronteggiare la competizione con i colossi rimasti sul mercato. (Diario di Trieste)