Chi è Liz Parrish, la donna che ha provato sulla sua pelle la terapia genetica del ringiovanimento
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Elizabeth Parrish è un'imprenditrice da anni attiva nel settore delle terapie genetiche di ringiovanimento. Nel 2015 si è sottoposta ai trattamenti sperimentali sviluppati dalla sua stessa azienda, la startup BioViva, nonostante non avessero ricevuto l'approvazione della Fda. Per questo suo approccio, il suo lavoro ha suscitato molti dubbi e critiche, anche all'interno della stessa comunità scientifica. (Fanpage.it)
Se ne è parlato anche su altri media
A quel tempo, la FDA americana non aveva ancora approvato il trattamento, ma la scelta di Parrish l’ha resa un caso di studio nel campo delle terapie anti-invecchiamento. Sui social media, la sua biografia recita: “La donna che vuole ingegnerizzarti geneticamente”, un motto che riflette il suo approccio radicale alla scienza della longevità. (Microbiologia Italia)
In un mondo sempre più concentrato sull'estensione della qualità e della durata della vita, Liz Parrish sarà una delle figure protagoniste della terza edizione del Longevity World Forum, che si terrà al Palazzo dei Congressi Medici della capitale di Alicante il 17 e 18 ottobre. (ilmessaggero.it)
Dimostrare 30 anni anche se la propria età biologica è molto distante da quel numero: questa donna è la paziente zero di un esperimento. (Abruzzo Cityrumors)
Nel 2015 è volata in Colombia per diventare la paziente zero della sua stessa azienda. L'FDA americana non aveva ancora approvato il trattamento (StartupItalia)
Risultati in fase di verifica Si è sottoposta a una serie di cure per il ringiovanimento e, oggi, nonostante i suoi 53 anni già compiuti, ne dimostra circa 25: parliamo di Liz Parrish, la cosiddetta “paziente zero”, che ha avuto il coraggio di testare per prima un trattamento che sembra essere in grado di invertire l’invecchiamento biologico. (Virgilio Notizie)
Ecco perché in alcune persone l'età anagrafica può essere molto diversa da quella biologica. Con l'età che avanza gli organi invecchiano, e aumenta progressivamente il rischio di sviluppare malattie croniche. (Today.it)