Buoni pasto: perché i bar e supermercati sono pronti a rifiutarli? La denuncia delle associazioni: «Tasse occulte»

Il Messaggero Veneto ECONOMIA

E per Unione Nazionale Consumatori “è chiaro che se un esercizio rifiuterà i buoni pasto sarà nostra cura segnalarlo per la revoca della convenzione per il grave inadempimento delle obbligazioni contrattuali”

La denuncia delle associazioni: ogni 10mila euro, gli esercizi ne perdono circa 3mila.

Un danno enorme per circa 3 milioni di lavoratori pubblici e privati che utilizzano quotidianamente questo strumento per assicurarsi il pasto. (Il Messaggero Veneto)

Se ne è parlato anche su altre testate

“I buoni pasto rappresentano un diritto acquisito dei lavoratori e sono parte integrante dei contratti di lavoro”, spiega il presidente Carlo Rienzi Dei 500 milioni di buoni pasto, 175 milioni sono acquistati dalle pubbliche amministrazioni, che li hanno messi a disposizione di 1 milione di lavoratori. (Livesicilia.it)

Si cercano, inoltre, medici e infermieri laureati (con iscrizione all’albo professionale), operatori socio-sanitari. I candidati ritenuti idonei, dopo un primo processo di screening, verranno contattati via mail dall’ufficio del personale per definire modalità e tempistiche per i colloqui conoscitivi. (Sardegna Reporter)

Buoni pasto, la protesta di ristoratori e commercianti: "Basta con le commissioni al 20%, altrimenti non li accetteremo più" di Rosaria Amato. Le associazioni di categoria parlano di "ricatto" della Pubblica Amministrazione e delle imprese. (la Repubblica)

I presidenti delle sigle riunite presso la sede di Fipe-Confcommercio hanno sottoscritto un manifesto nel quale si chiede la riforma del sistema dei buoni pasto Un danno enorme per circa 3 milioni di lavoratori pubblici e privati che utilizzano quotidianamente questo strumento per assicurarsi il pasto. (Il Sole 24 ORE)

Autopsia sulla salma del ristoratore Antonello Spissu. Si è svolta oggi, mercoledì 18 maggio 2022, l’autopsia sulla salma di Antonello Spissu;. (Sardegna Reporter)

buoni pasto "non sono più buoni" perché rappresentano "una tassa occulta di oltre il 20% per le imprese della ristorazione e della distribuzione commerciale" che, "se non ci sarà una riforma radicale del sistema di erogazione dei buoni pasto, potrebbero smettere di accettare i ticket". (AGI - Agenzia Italia)