Bologna, la Finanza stana colosso dell’e-commerce

Corriere della Sera ECONOMIA

L’azienda, secondo le indagini coordinate dalla Procura di Bologna, operava nel nostro paese dal 2011.

Attraverso una complessa attività tecnica la Gdf è riuscita a geolocalizzare il luogo da dove gli agenti lavoravano

Complessa attività tecnica Marchio quotato in Borsa e che fattura oltre 514 milioni di euro annui, qui ha 200 aziende clienti.

Puntando i negozi più esclusivi di via Condotti a Roma, a Taormina piuttosto che in Sardegna, così come a Bologna nelle vie dello shopping. (Corriere della Sera)

Ne parlano anche altre testate

L’operazione ‘Marketplace’, condotta dal pm Michela Guidi, ha accertato l’esistenza e l’operatività in Italia, con una sede fittizia a San Giovanni in Persiceto, dell’organizzazione occulta della società: secondo le indagini un radicamento fin dal 2011. (il Resto del Carlino)

È quanto emerge dall'accertamento con adesione che si è concluso con il marketplace della moda Farfetch che ha versato 12 milioni di euro al fisco italiano. La Guardia di finanza accerta per la prima volta come luogo dell'attività di impresa di una società multinazionale l'abitazione in cui vive il lavoratore. (Italia Oggi)

Le indagini si sono inoltre avvalse degli ormai consolidati canali di cooperazione internazionale. Si tratta, senza dubbio, di un’importante evoluzione della disciplina della stabile, che si inserisce in un più ampio processo di cambiamento strutturale, normativo e giurisprudenziale, tuttora in itinere. (BolognaToday)

Di fronte alle prove raccolte dai finanzieri, che hanno individuato la "sede" italiana della multinazionale nell'abitazione di un soggetto a disposizione dell'impresa estera, Farfetch ha già versato all'erario, in un'unica soluzione, circa 12 milioni per definire ogni pendenza con il fisco relativamente agli anni dal 2015 al 2019 (il Resto del Carlino)

Scoperti a evadere le tasse sono stati costretti a versare all’erario 12 milioni di euro. Un colosso specializzato nella vendita in rete dei prodotti di oltre 700 marchi di tutto il mondo che, dopo un’inchiesta della Guardia di finanza bolognese, ha deciso di regolarizzare la propria posizione con il Fisco versando il dovuto (La Repubblica)

A fronte dei servizi di gestione delle vendite on line dei prodotti presenti nei negozi fisici, il marketplace (assimilabile a una vetrina virtuale) ha incassato ingenti provvigioni dai partner italiani calcolate, in media, sul 30% del venduto". (La Sicilia)