Covid e scuola, i presidi italiani i più pagati: ma i meno soddisfatti

la Repubblica INTERNO

Sono i presidi italiani che, con l'aiuto degli insegnanti, hanno condotto fino in fondo lo scorso anno scolastico e avviato quello attuale.

I più pagati e i meno soddisfatti al mondo.

La media Ocse dei presidi appagati per quello che guadagnano è del 42%, i colleghi francesi soddisfatti calano al 40%.

In generale, per un lavoro che in tempi normali li tiene impegnati attorno alle 7/8 ore giornaliere, i presidi non sono soddisfatti dei loro stipendi. (la Repubblica)

Se ne è parlato anche su altri media

Il problema è emerso 24 ore dopo la due giorni organizzata dall’Usl per la somministrazione del siero AstraZeneca a 5.570 insegnanti. «È prevista la sospensione dell’attività didattica a causa dell’assenza degli insegnanti dovuta agli effetti collaterali del vaccino», si legge nelle circolari firmate dal preside Michelangelo Guarnieri per ogni sezione coinvolta. (Imola Oggi)

Il vaccino anti-Covid svuota le cattedre e fa saltare le lezioni. Il problema è emerso 24 ore dopo la due giorni organizzata dall’Usl per la somministrazione del siero AstraZeneca a 5.570 insegnanti. (Il Gazzettino)

Nella settimana dal 15 al 21 febbraio, stando a quanto riferito da Ats città metropolitana di Milano, nelle scuole sono stati riscontrati 547 positivi, 409 alunni e 138 operatori scolastici. (MilanoToday.it)

Sulla stessa lunghezza d’onda Loredana Lo Re, coordinatrice regionale Federazione Gilda-Unams Sicilia, in seguito alle notizie su un form di pre-adesione per la vaccinazione del personale della scuola poi bloccato. (BlogSicilia.it)

Dopo alcuni minuti dall'inizio, è stato comunicato al consiglio scolastico della California che la riunione era aperta al pubblico. "Vogliono che la scuola riapra per riavere indietro le loro babysitter" hanno detto alcuni docenti durante un consiglio scolastico sul web. (Fanpage.it)

I dirigenti scolastici hanno ricevuto dall’Ufficio scolastico regionale la nuova comunicazione che integra le regole con le indicazioni ricevute dal Ministero dell’istruzione. Ogni istituto, invece, ha l’obbligo di mettere a disposizione del personale i modelli cartacei che dovranno compilare gli interessati. (Il Piccolo)