Pakistan, 'nessuna de-escalation con l'India'
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Il portavoce militare pachistano ha dichiarato che non favorirà una "de-escalation" con l'India, dopo giorni di attacchi missilistici, di artiglieria e di droni. "Non faremo una de-escalation: con i danni che l'India ha causato dalla nostra parte, dovrebbero essere colpiti", ha dichiarato Ahmed Sharif Chaudhry ai media durante un briefing. "Finora ci siamo protetti, ma otterranno una risposta nei tempi che ci siamo prefissati". (Tiscali Notizie)
La notizia riportata su altri giornali
La notizia giunge nel contesto delle tensioni fra India e Pakistan, dopo che mercoledì l’India ha attaccato con missili diversi obiettivi nel territorio del Pakistan in risposta al massacro di turisti avvenuto lo scorso 22 aprile a Pahalgam, nella parte del Kashmir controllata dall’India, per il quale Nuova Delhi accusa Islamabad, che però nega ogni coinvolgimento. (lapresse.it)
"Le novità relative alle date e alle sedi dei match saranno annunciate al momento opportuno, quando la situazione sarà stata accuramente valutata con le autorità e i soggetti coinvolti" ha ggiunto Devajit Saikia, segretario onorario della federazione. (SportMediaset)
Esplosioni nel Kashmir indiano, precisamente a Srinagar, dopo l'accordo raggiunto tra India e Pakistan sul cessate il fuoco, annunciato direttamente da Donald Trump. E Nuova Delhi punta il dito contro il Pakistan, reo di aver "violato la tregua". (Il Giornale d'Italia)

Mentre la case europee chiudono le catene di montaggio in nome del Green deal per sopperire all’inquinamento asiatico, i gruppi di Pechino fanno il record di vendite di vetture tradizionali. La Cina è il Paese che inquina di più nel mon... (La Verità)
Le ostilità innescate dall'attacco mortale del mese scorso contro i turisti indiani continuano ad aumentare, con il Pakistan che ha dichiarato di aver intercettato almeno 77 droni indiani negli ultimi due giorni, di cui 48 distrutti nella notte tra giovedì e venerdì. (Euronews)
L’Operazione Sindoor è la cartina tornasole di Bharat, l’India “nazione degli indù” guidata dal Bjp di Narendra Modi che vuole farsi grande potenza. È un monito al Pakistan, che si conferma coltello puntato al fianco dell’India, e al mondo, in preda a stravolgimenti strutturali. (Limes)