Cinquestelle in terapia intensiva. Il divorzio Grillo-Conte viene da lontano e c'è lo zampino del Pd

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Secolo d'Italia INTERNO

Ore di apprensione in casa 5Stelle per un futuro nero sulle ceneri di quello che fu il movimento anti-sistema fondato da Beppe Grillo. La cacciata del comico da parte di Conte è l'epilogo di un divorzio che viene da lontano. Al netto dei botta e risposta al vetriolo ("il (Secolo d'Italia)

Ne parlano anche altri media

Di Giovanni Ceriani Rompendo con Grillo, Conte evita la evaporazione del fenomeno grillino in un populismo astratto, metafisico ed indifferenziato (cioè inutile), e di contro lo curva ostinatamente e più efficacemente in senso populista-progressista, ovvero schierato dalla parte debole della società. (Il Fatto Quotidiano)

Il come, però, è una strada che appare, al momento, priva di sbocco. È di ieri l’ultimo post, sibillino ("anche persone che pensiamo siano vere, sono false", la frase di chiusura) dove appare chiara la volontà di non uscire di scena e riprendersi la sua creatura politica. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Bisognerà rassegnarsi a vedere scomparire la parola “grillino” dal vocabolario della politica italiana? Resterà certo negli almanacchi dell’entomologia, quindi nessuna pena: niente svanisce, tutto si conserva. (la Repubblica)

Campania, l'accordo Pd-M5S su Fico è possibile? Il nodo dello scontro tra Schlein e De Luca

Vorrei partire da una ricercatrice che aveva il sogno di portare in Parlamento la voce dei giovani di questo Paese che volevano veder riconosciuto il merito e fare carriera per le loro competenze, senza dover essere costretti a emigrare per aspirare a un lavoro dignitoso. (L'HuffPost)

In un certo senso, è successo a Grillo quello che s'era già visto con Umberto Bossi: l'uno e l'altro sono riusciti a creare un movimento politico di successo, ma alla fine entrambi sono stati messi da parte (il Giornale)

Mentre la partita delle Regionali d'autunno continua, col centrodestra che ha messo in cassaforte l'1 a 0 in Liguria, il litigioso campo largo, rinominatosi «alleanza progressista», già guarda alle elezioni campane del 2025. (ilmessaggero.it)