Vialli: "Il cancro è un compagno di viaggio indesiderato, ma devo andare avanti e non mollare"

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Nei miei gol c’era il suo piede e nei suoi il mio.”

Sono stato un giocatore e un uomo forte e vulnerabile.

“Si tratta di un compagno di viaggio indesiderato, ma devo andare avanti, viaggiare a testa bassa e senza mollare mai, sperando si stanchi e mi lasci vivere ancora per tanti anni.

Nella docu-serie “Sogno Azzurro“, su Rai Uno, Gianluca Vialli ha raccontato la sua battaglia contro il cancro e il legame con Roberto Mancini (SpazioJ)

La notizia riportata su altri media

Sono stato un giocatore e un uomo forte ma anche fragile e penso che qualcuno possa essersi riconosciuto. Sono qui con i miei difetti, le paure e la voglia di far qualcosa di importante" (Fantacalcio ®)

Giravo con un maglione sotto la camicia, perché gli altri non si accorgessero di nulla, per essere ancora il Vialli che conoscevano” “Devo andare avanti a testa bassa senza mollare mai, sperando che un giorno si stanchi e mi lasci vivere serenamente ancora. (Il Riformista)

Leggi anche —-> Fabio Fazio in imbarazzo, ospite tenta di abbracciarlo: la reazione del conduttore. Gianluca Vialli: “Indossare la maglia azzurra è un onere e un onore”. Gianluca Vialli è onorato d’essere indirettamente parte degli Europei, inoltre ci tiene a sottolineare quanto sia importante indossare la maglia azzurra. (Solonotizie24)

Lui è un compagno di viaggio indesiderato, ma devo andare avanti” – | VIDEO Gianluca Vialli, ritorna in Nazionale: dimagrito e (quasi) irriconoscibile, continua così la sua lotta contro la malattia – GUARDA LA MALATTIA - La sua è una battaglia lunga e difficile. (OGGI)

Gianluca Vialli, ex attaccante tra le altre di Juventus e Sampdoria, ha fatto una serie di confessioni nella docuserie Rai Sogno Azzurro che segue il cammino della Nazionale Italiana verso l’Europeo. (Inews24)

Il cancro è un compagno di viaggio indesiderato, ma devo andare avanti, viaggiare a testa bassa senza mollare mai, sperando che si stanchi e mi lasci vivere ancora per tanti anni. Sono stato un giocatore e un uomo forte e vulnerabile. (IlNapolista)