Al via il referendum sulla cannabis, raccolte 50mila firme nelle prime 6 ore

La Sentinella del Canavese INTERNO

«Un inizio davvero inaspettato: secondo i primi calcoli nelle prime cinque ore di raccolta sul sito sono arrivate oltre 50mila adesioni - commenta Marco Perduca, presidente del comitato promotore -

A pochi giorni dall’approvazione della Camera al testo base per depenalizzare la coltivazione della cannabis - per uso personale e di non oltre quattro piantine “femmine”, cioè quelle che producono il principio attivo Thc - è partita la raccolta firme per un referendum sulla depenalizzazione dell’uso. (La Sentinella del Canavese)

Ne parlano anche altre fonti

Molto sopra le righe anche la prima risposta: 50mila persone hanno sottoscritto la richiesta di andare a votare per depenalizzare la cannabis in appena sei ore. Pochi minuti prima avevano terminato la conferenza stampa di presentazione dell’iniziativa referendaria. (Il Manifesto)

Per questo i promotori si affidano alla tecnologia: sarà possibile sul sito www. Nella settimana in cui la commissione Giustizia della Camera approva il testo base della legge sulla cannabis, parte la raccolta delle firme per un referendum che ne depenalizzi la coltivazione. (L'HuffPost)

Restano solo 10 giorni di tempo per raccogliere 500 mila firme. Referendum cannabis, in un’ora 50mila firme per la legalizzazione. (Fanpage.it)

Si tratta di una raccolta firme lampo da completare in soli 20 giorni per depositare le firme entro il 30. settembre. Proprio per questo la raccolta firme sarà interamente online e si firmerà tramite SPID. (ekuonews.it)

Prima l'eutanasia, ora la cannabis libera. Spesso queste battaglie sono state condotte in nome della presunta lotta all'oscurantismo e ad antiche concezioni religiose ritenute ormai inadatte. (ilGiornale.it)

Un doppio percorso ipocrita e minimalista che non serve ad affrontare il vero nodo della drammatica situazione che coinvolge sempre più ragazzi e sempre più famiglie. Ebbene, il punto focale è che le ricette decennali fin qui perseguite per contrastare il consumo di stupefacenti si sono rivelate ampiamente fallimentari. (QUOTIDIANO NAZIONALE)