Sì ma calmiamoci: gli italiani controllano le notifiche sul cellulare 80 VOLTE L'ORA

Articolo Precedente
Articolo Successivo
Ve la buttiamo lì: il 90% degli italiani guarda il telefono almeno una volta all’ora, e molti arrivano fino a 80 volte in un’ora. Da non crederci. Vediamo più lo schermo dello smartphone che nostra madre. A dircelo, una ricerca commissionata da Amazon Kindle, che onestamente non è che ci sorprenda granché. Quante volte vi capita di accendere lo schermo solo per controllare le notifiche? Tipo sempre. (Il Milanese Imbruttito)
La notizia riportata su altri media
La tecnologia è diventata una presenza costante nelle nostre vite, al punto da accompagnarci persino durante le ore notturne. L’utilizzo dello smartphone a letto, soprattutto tra i più giovani, è una pratica sempre più comune, ma quali sono i suoi effetti sulla qualità del sonno? In occasione della Giornata Mondiale del Sonno, che si terrà il 15 marzo, ne abbiamo discusso con Giusy Casile, psicologa e psicoterapeuta specializzata in psicologia dell’infanzia e dell’adolescenza, per conoscere i rischi legati all’uso notturno dei dispositivi digitali e le possibili soluzioni per un riposo più salutare. (Avvenire di Calabria)
A rivelarlo è una ricerca condotta da Censuwide lo scorso febbraio per Amazon Kindle e resa nota il 7 marzo in occasione della Giornata Mondiale della Disconnessione. Iperconnessi ovunque, sempre pronti a controllare notifiche e aggiornamenti di stato, anche prima di addormentarsi: è la nuova patologia che affligge la maggior parte delle persone e si chiama nomofobia. (Lo Zoo di 105)
In occasione della Giornata Mondiale del Sonno, Serenis (centro medico online per il benessere mentale e fisico) in collaborazione con Dalfilo, ha condotto un’indagine sulle abitudini del sonno degli italiani prima di dormire e al risveglio. (Today.it)

È la cosiddetta “nomofobia”, ovvero quella paura incontrollata di rimanere sconnessi dalla rete di telefonia mobile. Impensabile, per milioni di italiani, l’idea di perdersi l’arrivo anche di una sola notifica, pure a costo di entrare in uno stato di costante attivazione che favorisce distrazione e stress. (Il Fatto Quotidiano)
Per calcolarla è bastato prendere l’ora in cui un’altissima media di italiani dichiara di andare a dormire, le 23:30, applicando una norma più e più volte ribadita dagli esperti: i device vanno spenti un’ora prima di infilarsi nel letto. (QC QuotidianoCanavese)
In occasione della Giornata mondiale del sonno, che quest’anno si celebra il 14 marzo, Serenis, centro medico online per il benessere mentale e fisico, in collaborazione con Dalfilo, ha condotto un’indagine sulle abitudini del sonno degli italiani prima di dormire e al risveglio. (Ok Salute e Benessere)