Come proteggere il portafoglio dai dazi di Trump: le mosse dei gestori per affrontare la volatilità

Come proteggere il portafoglio dai dazi di Trump: le mosse dei gestori per affrontare la volatilità
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ECONOMIA

L’ultima settimana ha dimostrato, ancora una volta, quanto i mercati siano sensibili alle mosse di Donald Trump sui dazi. Dopo l’annuncio del 2 aprile, che ha scatenato un crollo generalizzato, le borse hanno vissuto giorni di altalena, con la volatilità che ha toccato picchi preoccupanti. La tregua di 90 giorni decisa dalla Casa Bianca il 9 aprile – esclusa la Cina, colpita da un’aliquota salita dal 104% al 125% – ha offerto un sollievo solo temporaneo, come dimostrano i rimbalzi immediati di Wall Street, seguiti da nuove flessioni.

"Chi pensava che un tweet potesse placare gli animi si sbagliava", osserva un trader di Milano, mentre l’S&P 500 oscilla tra guadagni del 9,5% e perdite del 3,5% nel giro di poche ore. Larry Fink, numero uno di BlackRock, ha aggiunto benzina sul fuoco parlando di recessione negli Usa come di un rischio concreto, alimentando ulteriori timori. Se da un lato la pausa nei dazi ha attenuato le tensioni, dall’altro lascia aperte troppe incognite, a cominciare dalla prossima mossa di Trump, notoriamente imprevedibile.

In questo contesto, quattro gestori intervistati suggeriscono strategie difensive. Il primo punta su asset rifugio come oro e titoli di Stato, considerati meno esposti alle turbolenze geopolitiche. Un altro privilegia i settori resilienti, dall’healthcare all’energia, mentre un terzo adotta coperture tramite derivati per limitare i danni in caso di ulteriori scossoni. C’è chi, infine, scommette su un ribilanciamento verso aree geografiche meno coinvolte nella guerra commerciale, come il Sudest asiatico o l’America Latina.