Wall Street: ecco perché bisogna vendere ad ogni rally

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La scorsa settimana gli investitori non si sono di certo annoiati a Wall Street. Tra cambi di rotta, improvvisi colpi di scena e sorprese dell'ultima ora, c'è stato un saliscendi di emozioni vietato ai deboli di cuore. Proprio nel momento in cui il sentiment del mercato aveva raggiunto l'apice della depressione, mercoledì 9 aprile è arrivato il coup de théâtre. Le tariffe americane saranno congelate per 90 giorni per decine di Paesi. (Investire.biz)
Ne parlano anche altre fonti
Due sedute di disastri, seguite al «giorno della liberazione», avevano fatto sperare che la forza distruttrice dell’uragano Trump fosse alla fine. Il conto dei danni era impietoso: gli indici Nasdaq, Magnifici 7 e Russell 2000 segnavano perdite comprese tra il 24 e il 30% dai recenti massimi storici, segno di un mercato Orso. (Corriere della Sera)

Si tratta, sottolinea BofA, «del quarto maggior flusso azionario nella nostra storia, ovvero dal 2008». Tutti i gruppi di clienti, ovvero hedge fund, privati, aziende e investitori istituzionali hanno comprato equity Usa la scorsa settimana, a partire dagli istituzionali che hanno fatto segnare flussi positivi in azioni per la prima volta nelle ultime tre settimane, i maggiori da dicembre. (Milano Finanza)