De Luca e la battaglia per il terzo mandato
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Vincenzo De Luca, governatore della Campania, è noto per il suo stile diretto e le sue invettive feroci. Recentemente, ha definito Giorgia Meloni una "stracciarola" e ha ironizzato su Elly Schlein, segretaria del Partito Democratico, paragonandola a una via di mezzo tra Lotta Continua e lo Zecchino d'Oro. La polemica si è intensificata con l'approvazione, il 5 novembre, di una legge regionale che consente il terzo mandato consecutivo al governatore, in contrasto con la normativa nazionale che prevede un massimo di due mandati consecutivi.
Il governo Meloni ha impugnato la legge, sostenendo che una permanenza prolungata in un incarico come quello di presidente di Regione, che assegna grandi poteri di spesa, possa introdurre rischi di notabilato. Tuttavia, De Luca ha ribattuto che la legge entrerà in vigore solo dal momento dell'approvazione del testo, permettendo così ai governatori attuali di candidarsi per un terzo mandato. Questa mossa ha suscitato reazioni contrastanti all'interno del Partito Democratico, con Schlein che ha manifestato la sua insofferenza verso De Luca e suo figlio Piero, deputato e coordinatore della corrente che fa capo a Stefano Bonaccini.
La battaglia di De Luca ha avuto ripercussioni anche in altre regioni, come il Piemonte, dove il governatore Alberto Cirio potrebbe candidarsi per un terzo mandato, seguendo l'esempio campano. La questione del terzo mandato ha sollevato un dibattito acceso sulla necessità di limitare il potere dei governatori regionali per evitare la creazione di feudi di potere, pur riconoscendo che tali incarichi sono sottoposti all'esame del voto dei cittadini in elezioni dirette.
In questo contesto, De Luca continua a difendere la sua posizione con determinazione, sfidando apertamente il governo centrale e suscitando discussioni all'interno del suo stesso partito.