Morte di Jenny, controversa la guida con stupefacenti. Preso il presunto investitore di Ambra De Dionigi

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La conferenza stampa tenutasi questa mattina nella sede del comando provinciale dei Carabinieri di Lecco, alla presenza del capo della Procura della Repubblica Ezio Domenico Basso, ha fatto luce sugli ultimi sviluppi giudiziari riguardanti due tragiche vicende che hanno scosso la provincia lecchese. Al centro dell’attenzione, la morte di Jennifer Alcani, la tredicenne deceduta in seguito a un incidente stradale avvenuto ad Abbadia Lariana nella notte del 10 gennaio scorso, e l’investimento mortale di Ambra De Dionigi, 29enne originaria della Valsassina.

Massimo F., il 23enne di Malgrate alla guida della BMW coinvolta nello schianto che ha causato la morte di Jennifer, è attualmente agli arresti domiciliari con l’accusa di omicidio stradale. Dalle analisi tossicologiche effettuate sui campioni di sangue e urine del giovane sono emerse tracce di cannabis. Tuttavia, secondo i risultati del laboratorio incaricato delle indagini, il tasso di sostanza stupefacente rilevato non sarebbe stato incompatibile con la guida. Una conclusione che, seppur preliminare, ha già acceso un dibattito sulla responsabilità del conducente e sulla possibile applicazione dell’aggravante per guida sotto l’effetto di droghe.

L’incidente, avvenuto nelle prime ore del mattino, ha visto la vettura schiantarsi contro un parapetto in cemento, provocando ferite gravissime alla giovane Jennifer, deceduta dopo sei giorni di agonia. A bordo dell’auto, oltre al conducente, erano presenti un amico 19enne e il proprietario della BMW, intento a girare video per TikTok al momento dell’impatto. La dinamica dell’incidente, ancora in fase di ricostruzione, potrebbe essere influenzata dalle perizie tecniche e tossicologiche, che potrebbero portare a uno scontro tra esperti.

Parallelamente, le indagini proseguono anche sul caso di Ambra De Dionigi, la 29enne investita e uccisa in un altro episodio di cronaca nera che ha sconvolto la zona. Le autorità hanno arrestato il presunto responsabile, le cui generalità non sono state ancora rese note, mentre si attendono ulteriori dettagli sull’accaduto. La Procura, nel confermare l’impegno delle forze dell’ordine nel fare chiarezza su entrambe le vicende, ha sottolineato la complessità delle indagini, che richiedono tempi tecnici per garantire un’inchiesta accurata e rispettosa delle vittime.