Scuola, vera priorità non riconosciuta come merita (anche nella Fase 2)

Avvenire INTERNO

Da questa settimana tutte le attività riaprono: industrie, negozi, ristoranti, piscine, centri estetici, luoghi di culto... ci si attrezza per riaprire stabilimenti balneari, cinema, teatri.

Eppure non era cominciato così: nella prima emergenza la scuola ha dato un’ottima prova.

Non è un bel segnale: lascia intendere che nelle priorità del nostro Paese occupi l’ultimo posto.

I dati Miur indicano che nell’anno scorso 11.830 ragazzi hanno abbandonato la scuola secondaria di primo grado prima di concluderla. (Avvenire)

Se ne è parlato anche su altri media

nsegnanti, studenti, genitori, e altre figure professionali scenderanno in piazza domani pomeriggio in 16 città italiane per chiedere che da settembre «si torni tutti in classe». Le manifestazioni, organizzate dal comitato "Priorità alla scuola", si svolgeranno da Roma a Firenze, da Milano a Bologna, da Napoli a Genova, da Torino ad Arezzo. (Ticinonline)

Agli interventi della coordinatrice locale di "Priorità alla scuola", Barbara Mamone, e di altri interventi, ha fatto da chiusura quello dell'assessore all'istruzione del Comune di Pontedera, Francesco Mori. (Qui News Valdera)

Né negli ultimi decreti del Governo né nelle recenti dichiarazioni rilasciate dalla ministra emergono linee chiare sulle modalità di apertura della scuola a settembre. Diamo priorità alla scuola, al nostro futuro. (Cosmopolismedia)

L’idea – si legge su Rai news – è quella di riaprire con 4 ore al giorno in presenza per le scuole primarie e 6 ore per scuole medie, compreso il sabato. “L’obiettivo è dare continuità, giorno per giorno, alla presenza dei bambini a scuola tutti i giorni. (Orizzonte Scuola)