“Gli italiani lascino il Libano anche con voli di linea da Beirut”
Articolo Precedente
Articolo Successivo
L'invito del ministro degli Esteri Antonio Tajani: "Preoccupazione per i nostri 1200 militari che sono tra Israele e Hezbollah" : Roma – “Gli italiani lascino il Libano anche con voli di linea da Beirut”. L’invito del ministro degli Esteri Antonio Tajani: “Preoccupazione per i 1200 militari italiani che sono tra Israele e Hezbollah”. Antonio Tajani “Invitiamo tutti i cittadini italiani a lasciare quanto prima il Libano, anche con i voli di linea che sono operativi da Beirut verso Milano e Roma”, lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani. (Tuscia Web)
Su altri media
La sua famiglia proveniva dal villaggio di Bazouriyé, nel sud del Libano. Hassan Nasrallah, il leader di Hezbollah che Israele ha voluto colpire con il raid su Beirut, è nato il 31 agosto 1960 in una modesta famiglia di nove figli a Beirut. (Today.it)
Queste le parole, in un’intervista a QN, del ministro degli Esteri e vicepremier Antonio Tajani. «C’è ancora la possibilità di scongiurare una crisi globale che coinvolga il Medio Oriente. (Open)
Il ritiro del contingente militare in Libano "non è al momento in discussione. La Difesa, in particolare il Covi, ha tuttavia attivato, di concerto con il ministero degli Esteri, tutte le predisposizioni necessarie per una eventuale evacuazione dei civili italiani presenti nel Paese, qualora la situazione dovesse ulteriormente deteriorarsi". (QUOTIDIANO NAZIONALE)
“Dall’inizio della settimana, a New York, abbiamo iniziato a lavorare per un cessate il fuoco. Mi pare molto difficile convincere tutte le parti in causa a un cessate il fuoco. Sia Hamas, sia Hezbollah, sia gli Houthi sia Israele”. (LAPRESSE)
«Israele ha il diritto di difendersi, ma il modo in cui lo fa è importante». Che venerdì sera - dopo l'attacco israeliano a Beirut che ha colpito mortalmente il leader di Hezbollah, Haasn Nasrallah - ha usato parole di prudenza. (il Giornale)
È un percorso difficile, ma è un risultato che possiamo ottenere se tutti quanti si impegneranno al massimo e la parti in gioco sapranno essere responsabili. Non bisogna mai rinunciare alla via diplomatica, che è l’unica che può portare a risultati concreti e a scongiurare una spirale di violenza e instabilità che è già durata sin troppo. (QUOTIDIANO NAZIONALE)