Netanyahu rifiuta il cessate il fuoco: «Incoraggeremmo uccisione ostaggi»
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Netanyahu rifiuta il cessate il fuoco: «Incoraggeremmo uccisione ostaggi» La fine della guerra solo "quando Hamas non governerà più Gaza" Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha respinto le richieste degli alleati, dei manifestanti e delle famiglie degli ostaggi per un cessate il fuoco immediato a Gaza che faciliterebbe il ritorno degli ostaggi, ribadisce il suo rifiuto di accettare una tregua che comporterebbe il ritiro di Israele dal territorio. (Ottopagine)
La notizia riportata su altri giornali
I parenti dei prigionieri, nel frattempo, avrebbero chiesto a Washington di rompere con Tel Aviv e di avviare colloqui su un accordo separato. Il grande tema sul tavolo di Israele, al netto del conflitto ancora in corso contro Hamas, coincide con il destino degli ostaggi ancora intrappolati nella Striscia di Gaza (il Giornale)
Lo ha detto il Primo Ministro Benjamin Netanyahu durante una conferenza alla stampa estera, proprio nelle stesse ore in cu… (la Repubblica)
Il braccio di ferro tra il presidente americano che vuole concludere la sua carriera con un atto di pace in Medio Oriente e l’ostinazione del premier israeliano pronto a qualsiasi astuzia pur di perpetuare il suo già lungo potere alla testa di Israele, forse non troverà una soluzione stabile nonostante l’indurimento della posizione americana sulle responsabilità israeliane. (L'HuffPost)
I feretri rappresentano le persone catturate vive i cui corpi sono stati recuperati (LAPRESSE)
In questi giorni, dopo il ritrovamento dei sei giovani ostaggi – Eden Yerushalmi, 24 anni; Carmel Gat, 39 anni; Alexander Lobanov, 32 anni; Ori Danino, 25 anni; Almog Sarusi, 26 anni; Hersh Goldberg-Polin, 23 anni – stanno emergendo nuove e agghiaccianti informazioni su come sono stati trattati e assassinati a partire da quel 7 ottobre infame. (Mosaico-cem.it)
“Gli israeliani vogliono il cessate il fuoco, ma Netanyahu andrà avanti”: le parole dell’attivista il giorno dopo lo sciopero generale Mauricio Lapchik, responsabile relazioni esterne di Peace Now: "Al premier non interessa nulla della volontà popolare" (Dire)