Multinazionale Usa licenzia 190 dipendenti a Marcianise. Sindacati: “Inaccettabile”: sciopero a oltranza

La Stampa INTERNO

Jabil ha reso inoltre disponibili significative risorse economiche sia per i dipendenti, come incentivi all'esodo, sia per le aziende che assumeranno i dipendenti di Jabil, a supporto dei loro business plan.

«Queste aziende, che hanno partecipato al programma di reimpiego, hanno fatto richiesta di un numero di lavoratori maggiore rispetto ai dipendenti di Jabil in esubero.

Un atteggiamento irresponsabile da parte della società americana», ha dichiarato Rocco Palombella, leader dei metalmeccanici della Uil, e Fim, Fiom, Uilm proclamano lo sciopero a oltranza. (La Stampa)

Ne parlano anche altri giornali

Magari sarà perché, come tutti gli operai del mondo, i 190 di Marcianise sentono l'azienda anche un po’ loro. E la data del 25 maggio coincide con la fine del periodo di Cassa integrazione Covid chiesto dall’azienda: “Ci si rende conto? (la Repubblica)

Per approfondire:. ● Jabil rileva l’ex stabilimento Ericsson di Marcianise. ● Al Mise 158 crisi ma il rilancio non decolla (Il Sole 24 ORE)

"Invece ci hanno comunicato che i vertici Usa vogliono licenziare nonostante il provvedimento lo vieti". "Pensavamo che la multinazionale Usa avrebbe usato le altre cinque settimane di cassa integrazione previste dal decreto Rilancio", spiega Fabio Palmieri della Fiom Cgil. (Il Fatto Quotidiano)

Una delle operaie di Marcianise racconta il dramma di chi si trova a perdere il lavoro. .Raffaele Sardo (La Repubblica)

L’azienda sottolinea che ai 190 dipendenti in esubero «sono state offerte opportunità sia in termini di ricollocamento che di incentivazione all’esodo. Jabil - aggiunge l’azienda - ha reso inoltre disponibili significative risorse economiche sia per i dipendenti, come incentivi all’esodo, sia per le aziende che assumeranno i dipendenti di Jabil, a supporto dei loro business plan. (Corriere della Sera)

In vista della prossima legge di bilancio, saranno rivisti gli ammortizzatori sociali agganciandoli a robuste politiche attive per la formazione e il reinserimento”. E gli ammortizzatori sociali saranno strettamente legati a politiche di attive di formazione”. (La Stampa)