Trump minaccia dazi del 200% sui vini italiani: "Siamo ostaggi di una guerra commerciale"





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Un nuovo capitolo nella guerra dei dazi tra Stati Uniti e Unione Europea si è aperto questa mattina, con un annuncio a sorpresa di Donald Trump che ha gettato nel panico il settore vitivinicolo italiano. Attraverso un post pubblicato sulla sua piattaforma Truth Social, l’ex presidente statunitense ha minacciato di introdurre dazi del 200% su vini, champagne e altre bevande alcoliche provenienti dall’Europa, una mossa definita come ritorsione contro le recenti tariffe imposte da Bruxelles sul whisky americano. Una decisione che, se confermata, rischia di colpire duramente un’industria che vale miliardi di euro e che rappresenta una delle eccellenze del Made in Italy.
La tensione tra le due sponde dell’Atlantico non è nuova, ma questa escalation ha portato la situazione a un livello senza precedenti. Trump, noto per il suo approccio aggressivo in materia di politica commerciale, ha accusato l’Ue di essere “una delle autorità fiscali e tariffarie più ostili e abusive al mondo”, sostenendo che l’Unione Europea sia stata creata con l’obiettivo di danneggiare gli interessi economici degli Stati Uniti. Una retorica che, sebbene non nuova, assume un peso particolare in un contesto già segnato da anni di dispute commerciali.
La risposta europea non si è fatta attendere. Ursula von der Leyen, presidente della Commissione Europea, ha dichiarato che l’Ue è aperta al dialogo, annunciando una telefonata tra il commissario al Commercio europeo e il suo omologo statunitense prevista per venerdì. Tuttavia, le parole di von der Leyen non hanno placato le preoccupazioni degli operatori del settore, che temono ripercussioni immediate sui mercati e un calo delle esportazioni verso gli Stati Uniti, uno dei principali sbocchi commerciali per i vini italiani.
Il settore vitivinicolo, già alle prese con le conseguenze della pandemia e dell’aumento dei costi energetici, si trova ora ad affrontare una nuova minaccia. Secondo alcune stime, i dazi del 200% potrebbero rendere i vini italiani praticamente invendibili sul mercato americano, con un impatto devastante su aziende che dipendono in larga misura dalle esportazioni. “Siamo sotto shock”, ha commentato un rappresentante del settore, che ha preferito rimanere anonimo. “Ci sentiamo ostaggi di una guerra commerciale più grande di noi, in cui rischiamo di pagare il prezzo più alto”.
La questione dei dazi sul whisky americano, che ha scatenato la reazione di Trump, risale alla decisione dell’Ue di applicare una tariffa del 50% in risposta alle misure protezionistiche adottate dagli Stati Uniti su acciaio e alluminio. Una spirale di ritorsioni che, se non fermata in tempo, rischia di danneggiare ulteriormente le relazioni economiche tra i due blocchi, già messe a dura prova negli ultimi anni.