Super Green Pass e contagi, 10 milioni di vacanzieri italiani con il fiato sospeso per Natale

Radionorba INTERNO

A creare incertezza a chi intende prenotare o a chi l’ha già fatto, sono le prossime decisioni sul cosiddetto “Super Green Pass” e il possibile cambio di colore delle regioni per l’avanzare dei contagi.

Questo, stando ai dati, è il numero dei viaggiatori del periodo tra Natale e Capodanno negli anni prima della pandemia.

Già l’anno scorso, 3,8 milioni di italiani hanno dovuto fare a meno della settimana bianca per la chiusura delle piste da sci. (Radionorba)

Ne parlano anche altre fonti

«Il Black friday di fine novembre 2019, prima dello scoppio della pandemia - ricorda Confesercenti - aveva fatto registrare una spesa per 1,7 miliardi di euro complessivi, di cui circa 470 milioni di euro nei negozi di vicinato» (la tribuna di Treviso)

Solo un mese fa erano 35 milioni gli italiani pronti a partire nell’arco delle festività natalizie: oggi le disdette ammontano già a due milioni e mezzo, mentre 11 milioni di italiani che erano pronti a prenotare sono “congelati”, in attesa di capire che piega prenderà la quarta ondata. (Salernonotizie.it)

Lo sguardo è rivolto soprattutto alle località turistiche della montagna già penalizzate lo scorso anno dalla chiusura degli impianti per tutta la stagione invernale. Pensavamo che questa stagione invernale fosse quella della ripartenza per ricominciare a lavorare. (Tag24 - Radio Cusano Campus)

“Attività dei rifugi, delle malghe, fino agli agriturismo – si legge in una nota – potrebbe accusare un colpo simile, se non più pesante, a quello di Natale e Capodanno 2020″. Il sondaggio della Confederazione Nazionale Coltivatori Diretti fa riferimento alla possibilità di prevedere un Green pass rafforzato per evitare un nuovo ‘fermo’ della ripresa economica e dell’occupazione, sul territorio nazionale (VoxPublica)

Oggi - a quindici giorni dal primo evento e 30 da Natale- di queste prenotazioni ne mancano ancora 11 milioni, mentre le disdette arrivate su prenotazioni fatte ammontano a 2,5 milioni. Undici milioni di prenotazioni “congelate” e 2,5 milioni di disdette. (Messaggero Veneto)

Si aggiungono altri 8,5 milioni di casi in cui gli intervistati dichiarano di avere cambiato meta di vacanza, scegliendone una più vicina, o hanno ridotto i giorni di vacanza, che già erano in media ampiamente al di sotto del corrispondente dato 2019. (Travelnostop.com)