Austria, perché la vittoria dell'estrema destra potrebbe pesare sull'agenda europea

Austria, perché la vittoria dell'estrema destra potrebbe pesare sull'agenda europea
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I partiti di estrema destra europei appaiono uniti su questioni come i migranti e il rallentamento della transizione ecologica, ma sui rapporti con il Cremlino sono invece divisi PUBBLICITÀ La vittoria del partito di estrema destra austriaco FPÖ alle elezioni che si sono tenute domenica rappresenta una nuova affermazione dei movimenti ultra-nazionalisti in Europa. Ferocemente contrario alle migrazioni e simpatizzante della Russia, il Partito della Libertà d'Austria ha tentato di nascondere durante la campagna elettorale le sue radici, che affondano nell'ideologia nazional-socialista. (Euronews Italiano)

Su altre testate

Domenica il Partito della Libertà (Fpö) ha vinto le elezioni parlamentari, affermandosi come primo partito a livello nazionale e distanziando nei numeri le attuali forze di governo alle urne. L’Fpö è una formazione politica di estrema destra, tra le più antiche nate in Europa dopo la Seconda guerra mondiale. (LifeGate)

Una formazione politica che inneggia a Putin e rifiuta la democrazia. Questa è la faccia nascosta del Freiheitliche partei österreichs che suona come partito della libertà e che di fronte al ceto medio si presenta come il garante della stabilità, cinque anni di buon governo per l’Austria, il motto elettorale. (L'Eco di Bergamo)

AUSTRIA. VINCE L’ESTREMA DESTRA, SCINTILLE TAJANI-SALVINI Getting your Trinity Audio player ready... (Dire)

Tajani e Salvini litigano sulle alleanze in Europa. E Meloni tace

Il vicepremier Antonio Tajani commenta così il risultato delle elezioni in Austria dove – prima volta dalla fine della seconda guerra mondiale – ha vinto l’estrema destra del Partito della Libertà (FPOe). (Il Fatto Quotidiano)

"Ogni rigurgito neonazista va respinto”: è netto il vicepresidente del Consiglio e ministro degli Esteri Antonio Tajani, che provoca la ringhiosa reazione della Lega, in festa per il riverbero sui Patrioti a Strasburgo. (la Repubblica)

Più della baruffa tra Antonio Tajani e Matteo Salvini sulla vittoria dell’estrema destra in Austria, spicca il silenzio di Giorgia Meloni. È la premier di un Paese alleato dell’Austria: pur se non dovuto un commento era logico aspettarselo. (il manifesto)

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