A Firenze industria meccanica sempre più in crisi. Nella moda -80% di ordini
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Non solo la meccanica applicata alla moda, ma anche quella di precisione e legata al settore medicale. Dopo mesi in cui i venti di crisi soffiano sulle aziende e attività specializzate in fibbie, bottoni, catene e altre componenti legate alla moda (per le quali ora Fiom, Fim e Uilm chiedono «un incontro immediato a Confindustria»), Cna racconta di uno scenario ben più esteso. Lo fa con alcuni da… (La Repubblica Firenze.it)
La notizia riportata su altri media
Non solo il comparto moda, la crisi pesa anche sulla meccanica. A lanciare l'allarme è Cna. “Meno 50/55% rispetto ad un anno fa per le commesse del comparto delle officine meccaniche di precisione (produzione parti meccaniche a disegno, bulloneria, minuteria meccanica e altre componenti), meno 80% per quelle della meccanica applicata alla moda (produzione di accessori metallici come fibbie, bottoni, catene e altre componenti) e, molto inaspettatamente, anche meno 20% per quelle del comparto meccanico a servizio del settore medicale. (055firenze)
– Numeri che fanno venire i brividi, con migliaia di lavoratori che temono per il loro futuro. A lanciare l’allarme è Cna Meccanica con il presidente Massimiliano Martelli, secondo il quale “il comparto meccanico è destinato a essere investito da uno tsunami non appena gli effetti della crisi dei più grossi gruppi automobilistici europei (Stellantis, Audi, Volkswagen) si faranno sentire sulle imprese toscane che lavorano per automotive e comparto agricolo (rimorchi trattori e componenti)”. (LA NAZIONE)
FIRENZE- Crisi meccanica a Firenze: cassa integrazione più 153% A lanciare l’allarme Massimiliano Martelli, presidente di Cna Meccanica per la città metropolitana di Firenze. (Corriere Toscano)
La crisi della moda si abbatte con forza anche sulla metalmeccanica che fornisce borchie, cerniere, bottoni, fibbie. In poco più di un anno, da giugno 2023, hanno perso il posto di lavoro in 1.800. (Corriere Fiorentino)
Già prima delle ferie estive le difficoltà emerse soprattutto nei settori della metalmeccanica, dell’edilizia e del legno-mobile, spina dorsale del tessuto produttivo del nostro territorio, erano evidenti. (il Resto del Carlino)