Trump giù nei sondaggi, pesano i dazi

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Donald Trump cala nei sondaggi: il 51% degli americani interpellati in un rilevamento The Economist/YouGov ne disapprova l'operato, mentre il 43% lo approva. Lo stesso sondaggio due settimane fa aveva visto l'opinione pubblica divisa: 48% favorevoli e 49% sfavorevoli. Pesano le mosse dell'amministrazione sui dazi che hanno messo a rischio le borse mondiali. Il sondaggio ha toccato anche questa questione e il 52% degli intervistati si è detto contrario alle misure adottate. (RaiNews)
Ne parlano anche altre fonti
I dazi annunciati da Donald Trump hanno scosso il mondo, guadagnandosi l’avversione di più di qualche giornale. Borse di tutto il globo in picco negativo, poi il rialzo dopo la pausa annunciata dal POTUS. A inizio aprile il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha annunciato dalla Casa Bianca l’attuazione di dazi alla gran parte dei Paesi del mondo. (Radio Radio)
Infatti, con Trump nuovamente in carica, il retail internazionale guarda con apprensione ai prossimi mesi. Durante la campagna elettorale del 2024, Trump aveva anticipato dazi minimi del 10% su tutte le importazioni, arrivando al 60% per i beni provenienti dalla Cina e al 25% per quelli da Canada e Messico; numeri che, ad oggi, appaiono persino ottimistici. (la Repubblica)
Le grandi aziende italiane cercano nuovi sbocchi e le Pmi, che programmavano investimenti nell'ambito dell'internazionalizzazione, temono di dover tarare nuovamente i propri interventi. Ma oltre ai dazi, il mondo produttivo deve fare i conti anche con la crisi energetica e con gli obiettivi di decarbonizzazione. (QuiFinanza)

I dazi decisi dall’amministrazione Trump rischiano di avere pesanti ripercussioni per il nostro Paese che Oltre Oceano esporta quello che è considerato in tutto il mondo uno dei nostri punti di forza: il cibo. (Idealista)
Ma queste certezze sembrano lontane perché non si sa se e quando si raggiungerà un accordo, e "non si capisce nemmeno quali sono i veri obiettivi di questa amministrazione". I dazi di Donald Trump saranno anche stati messi in pausa (almeno in parte), e pure la risposta della Commissione europea: ma per le imprese europee è comunque in corso un terremoto. (Europa Today)
Da un lato il tira e molla sui dazi, con perdite consistenti sui listini azionari globali, l’incertezza diffusa, la fuga dai titoli di Stato americani; dall’altro il protrarsi del braccio di ferro con la Cina, il rischio di una recessione all’orizzonte, l’indebolimento del dollaro e i primi segnali nei sondaggi di un calo di popolarità. (Avvenire)