Omicidio Sharon Verzeni, il verbale di Moussa Sangare: “Mi urlava: “Perché? Sei un codardo”. Dopo averla uccisa mi sentivo libero”
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“Ho incrociato la ragazza prima da davanti. Non aveva la borsa; portava gli occhiali, avrei detto che avesse i capelli biondi; indossava jeans e aveva le cuffiette nelle orecchie. A quel punto l’ho seguita da dietro, l’ho toccata sulla spalla con la mano sinistra e le ho detto: “Scusa per quello che sta per accadere”. Lei ha tolto le cuffiette quando si è sentita toccare. Ha sentito la frase. Ho preso il coltello. (Il Fatto Quotidiano)
Su altre fonti
"Volevo tenere il coltello come ricordo" (Fanpage.it)
Queste le parole che Sharon Verzeni ha rivolto al suo assassino, Moussa Sangare, quella notte in via Castegnate a Terno d'Isola, quando senza alcun motivo l'aveva accoltellata. L'unica probabile causa era il fatto di essere la vittima a suo parere più vulnerabile, dato che aveva scartato per vari motivi le altre persone che aveva incontrato nel viaggio da casa sua al paese dove è avvenuto il delitto. (Prima Bergamo)
Moussa potrebbe aver già Per questo ora gli inquirenti riapriranno alcuni casi simili, rimasti irrisolti, nella bergamasca e nel milanese. (Secolo d'Italia)
La borsa di Moussa Sangare Il coltello tenuto come souvenir (Virgilio Notizie)
Tra di questi reperti figurano uno zaino, due braccialetti ed i vestiti dell’indagato Moussa Sangare, recuperati all’interno di una borsa che il giovane aveva gettato sul fondo del fiume Adda, il 31 luglio scorso, intorno alle 3 del mattino, nelle vicinanze di una località denominata “Adda Beach” nel comune di Medolago. (BergamoNews.it)
Lo scorso anno sono state 118 le donne uccise, di cui 96 in ambito familiare o affettivo, ma questa volta c'è qualcosa di diverso che potrebbe essere spiegato dall'esclusiva riportata dal settimanale Giallo. (ilgazzettino.it)