Libano, Beirut, esplosioni al porto: nuovo stop all’inchiesta, sparatorie con 4 morti e cortei contro il giud…

La Repubblica ESTERI

Le immagini diffuse di recente dai media di una 'Beirut tutta al buio' rappresentano solo una parte della realtà.

La capitale - scrive Trombetta - è al collasso finanziario, "ma non è morta come in molti dicono.

Era stato convocato per un interrogatorio, ma lui non si è presentato davanti ai giudici, delegando un suo avvocato.

"I poveri sono ancora più poveri - si legge ancora nel reportage di Trombetta - ma in proporzione hanno perso meno delle categorie un tempo benestanti

“E' in atto una manovra politica per non permettere al giudice di lavorare”: è l'accusa di Nizar Saghieh, direttore dell’ONG Legal Agenda, parlando all’Afp. (La Repubblica)

Ne parlano anche altri media

In queste settimane, la capitale del Libano è tornata alla ribalta per lo stato di default in cui versa la nazione. Non essendoci più quattrini, non si possono importare né petrolio né gas e, quindi, le centrali elettriche non producono energia. (Italia Oggi)

Una posizione quella Usa che, forse, i tiratori scelti hanno interpretato come un via libera Il movimento sciita da tempo accusa l’ambasciata Usa a Beirut di dare ordini alle Forze libanesi, partito di destra, responsabile a suo dire degli spari sulla manifestazione. (Quotidiano del Sud)

Il mese scorso il gruppo militante terroristico di Hezbollah ha portato carburante iraniano nel paese per alleviare la carenza. Atteso questo focolaio di contrapposizione religiosa e politica interna, è tutto il Medio Oriente che rimane un’area di confronto tra grandi poteri e regione dalle crisi profonde. (ResegoneOnline)

Il golpe dunque deve essere permanente, le imminenti elezioni politiche cancellate, il Libano deve dissolversi in un’apparenza mentre esiste solo Hezbollah. Inoltre Hezbollah non apprezza che Fondo Monetario Internazionale e Banca Mondiale salvino il Libano su richiesta di un esecutivo che deve negoziare con loro. (articolo21)

Hezbollah e Amal, da giorni quindi hanno avviato una campagna contro il procuratore, per bloccare la sua inchiesta e sostituirlo. Dal 2019 il Libano è paralizzato in una spirale di crisi economica, politica e sociale che sta portando il Paese al collasso. (TGNEWS24)

Il collaboratore di Pro Terra Sancta a Beirut Fadi, racconta cosa è accaduto nella giornata di ieri: “Ieri a Beirut Hezbollah e Amal, i due partiti sciiti di maggioranza in Libano, hanno organizzato una protesta per le vie della capitale”. (politicamentecorretto.com)